In futuro potrà essere possibile ridurre l'assorbimento dei grassi da parte dell'intestino agendo sui geni. Ciò, grazie a due recettori che sono presenti al livello dei latteali, cioè dei vasi linfatici intestinali che vengono coinvolti nell'assimilazione dei grassi. E', questa, una nuova prospettiva per cercare di porre rimedio all'iperlipidemia e all'obesità. La scoperta di questo meccanismo, fino ad ora sconosciuto, ha la firma di un team internazionale di studiosi.
I due geni analizzati sono Vegfr-1 e Nrp1. I ricercatori hanno testato il loro effetto sopprimendoli nei topi. Così hanno scoperto che le cavie diventavano obese senza trasformarsi in diabetiche. Dopo un paio di settimane di una dieta ricca di grassi, però, il peso dei topi era leggermente aumentato, mentre quello dei topi di controllo (ai quali non erano stati soppressi questi geni ma che seguivano lo stesso regime alimentare) era raddoppiato. L'articolo, realizzato da ricercatori delle università di Yale e Cincinnati (Usa), dall'Università della Transilvania (Romania) e dal Paris Cardiovascular Research Centre, è stato pubblicato sulla rivista Science.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17833&titolo=Nuovo-percorso-su-lotta-obesita-grazie-a-2-recettori