La cosiddetta 'continuità terapeutica', cioè il farsi visitare sempre dallo stesso medico, che sia di base o specialista, può salvare vite. Lo dimostra uno studio pubblicato dalla rivista Bmj Open. I ricercatori dell'università di Exeter hanno analizzato 22 diversi studi sul tema condotti in nove diversi paesi di differente cultura e con sistemi sanitari molti diversi tra loro.
Di questi 18, oltre l'80% ha riportato che il contatto ripetuto con lo stesso medico nel tempo porta ad un abbassamento della mortalità, tre non hanno trovato nessuna associazione e uno ha dato risultati contrastanti tra loro.
«Molti di questi articoli chiedono espressamente che venga data una maggiore priorità alla continuità quando si pianificano i servizi sanitari - scrivono nelle conclusioni -. Nonostante gli avanzamenti tecnici in medicina il fattore interpersonale rimane importante, e questo vale sia per i medici di base che per gli specialisti».La continuità, sottolinea la ricerca, permette una migliore comunicazione tra medico e paziente, con il secondo che è più propenso a rivelare sintomi e problemi legati alla salute, che sfocia in una maggiore aderenza alla terapia.
Di questi 18, oltre l'80% ha riportato che il contatto ripetuto con lo stesso medico nel tempo porta ad un abbassamento della mortalità, tre non hanno trovato nessuna associazione e uno ha dato risultati contrastanti tra loro.
«Molti di questi articoli chiedono espressamente che venga data una maggiore priorità alla continuità quando si pianificano i servizi sanitari - scrivono nelle conclusioni -. Nonostante gli avanzamenti tecnici in medicina il fattore interpersonale rimane importante, e questo vale sia per i medici di base che per gli specialisti».La continuità, sottolinea la ricerca, permette una migliore comunicazione tra medico e paziente, con il secondo che è più propenso a rivelare sintomi e problemi legati alla salute, che sfocia in una maggiore aderenza alla terapia.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17433&titolo=Vedere-sempre-lo-stesso-medico-abbassa-mortalita