ROMA, 31 GEN - Il litio potrebbe avere dei benefici inaspettati nel prevenire l'Alzheimer. A suggerirlo, uno studio pubblicato su JAMA Psychiatry che ha scoperto un legame tra la maggior presenza di questo elemento chimico nell'acqua potabile e un ridotto rischio di demenza. Il litio, che è naturalmente presente nell'acqua potabile in molte parti del mondo, è usato come farmaco nelle persone con disturbo bipolare e altre malattie mentali.
I ricercatori dell'Università di Copenaghen hanno deciso di indagare se vi fosse un legame tra l'esposizione al litio nell'acqua potabile e il rischio di demenza. Il team, guidato da Lars Vedel Kessing, ha analizzato i dati di 73.731 adulti a cui era stata diagnosticata la demenza tra il 1995 e il 2013, insieme a quelli di 733.653 adulti che non soffrivano di questa condizione. Hanno inoltre analizzato campioni di acqua potabile recuperati da 151 acquedotti in Danimarca, che forniscono acqua a circa il 42% della popolazione. Calcolando il contenuto di litio in ciascuno dei campioni di acqua e monitorando gli indirizzi residenziali di ciascun partecipante, è stato possibile stimare l'esposizione media al litio dal 1986. Si è così scoperto che l'incidenza della demenza era inferiore del 17% per gli adulti la cui esposizione al litio era pari o superiore a 15 microgrammi per litro, rispetto agli adulti esposti a 2-5 microgrammi per litro. "La prospettiva che un intervento semplice ed economico, come l'aumento delle concentrazioni di litio nell'acqua potabile, possa portare a una riduzione dei casi di demenza è una prospettiva allettante", scrivono in un editoriale collegato allo studio, John J. McGrath, dell'Università del Queensland, e Michael Berk, dell'Università di Melbourne. Tuttavia, "i risultati vanno confermati da studi futuri".
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