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Alzheimer

  • Troppi riposini diurni e l'insonnia predicono l'Alzheimer

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    Se 'saltano' i ritmi del nostro corpo - i ritmi circadiani che regolano sonno e veglia - e il sonno risulta frammentato con tanti riposini di giorno e difficoltà a dormire la notte, potrebbe farsi strada l'Alzheimer. Infatti un duplice studio condotto presso la Washington University School of Medicine di St. Louis mostra che una disfunzione dei ritmi del corpo, tale da scombussolare l'alternanza di sonno notturno e veglia diurna, si accompagna alla presenza nel cervello delle placche tipiche della malattia di Alzheimer.
  • Alzheimer, 'farmaco' attiva difese naturali cervello

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    Un nuovo farmaco in via di sviluppo e - attualmente in fase II di sperimentazione clinica - potrebbe aiutare a combattere l'Alzheimer e altre malattie neurologiche, attivando dei meccanismi naturali di protezione del cervello e migliorando la memoria. È la promessa che arriva da uno studio condotto tra Università di Buffalo e l'azienda Tetra Therapeutics che sta attualmente testando il farmaco su 255 pazienti con Alzheimer in fase precoce in una sperimentazione che darà i primi risultati a metà del prossimo anno.
  • Alzheimer, "curva crescita" demenza aiuta in diagnosi precoce

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    Una "curva di crescita della demenza", simile a quelle usate per verificare se l'aumento di peso dei neonati segue una traiettoria normale, potrebbe servire a trovare precocemente i casi e a verificare se un eventuale vaccino sta avendo effetto. A realizzarla e a descriverla sul Canadian Medical Association Journal sono stati i ricercatori della Université Laval, in Quebec.

  • Alzheimer, farmaco sperimentale frena declino mentale, atrofia

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    Dimostrata l'efficacia di un farmaco sperimentale contro l'Alzheimer, che già a basse dosi riduce l'atrofia del cervello e il declino cognitivo (nell'arco di un anno e 3 mesi circa la riduzione del declino per chi lo assume è dell'85%). Sono i risultati di un trial clinico condotto tra Scozia e Singapore su 1162 pazienti con Alzheimer, che dimostra l'efficacia già a basse dosi della molecola idrometil-tionina.
  • Alzheimer, ideato cocktail di farmaci potenzialmente efficace

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    Lavorando su ''cervelli in provetta'' ottenuti coltivando cellule di pazienti è stato sviluppato un cocktail di farmaci potenzialmente efficace contro l'Alzheimer. Reso noto sulla rivista Cell Reports, è il risultato di uno studio di scienziati giapponesi dell'Università di Kioto.

  • Alzheimer, nuovo fallimento farmaco in test sull'uomo

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    A conferma del pessimismo che ha portato diverse aziende a rinunciare alla ricerca sul tema, un nuovo farmaco considerato promettente contro l'Alzheimer si è rivelato invece un fallimento nei test clinici. I risultati delle prove di fase 3 della idalopirdina sono stati pubblicati dalla rivista Jama, insieme ad un editoriale che invita a non gettare la spugna ma a concentrarsi anche su diagnosi precoce e prevenzione.
  • Alzheimer, osservata regressione delle placche nei topi

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    L'Alzheimer può regredire nei topi eliminando l'enzima che nel cervello fa accumulare le placche tipiche della malattia. Lo indica lo studio pubblicato sul Journal of Experimental Medicine e coordinato dal gruppo dell'Istituto Lerner,di Cleveland, guidato da Riqiang Yan. Uno dei primi segni della malattia è la formazione nel cervello di placche si sostanza proteiche, chiamate placche amiloidi e la cui formazione è alimentata dall'enzima Bace1, coinvolto anche in altri processi importanti.

    Il primo passo dei ricercatori è stato ottenere topi privi dell'enzima, fatti incrociare con topi che cominciavano a sviluppare le placche amiloidi tipiche dell'Alzheimer. Nei topi nati da queste coppie i livelli dell'enzima erano dimezzati e le placche, inizialmente formate, hanno cominciato gradualmente a ridursi fino a sparire. Per Marcello D'Amelio, dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e della Fondazione Santa Lucia, «è vero che per la prima volta si osserva una diminuzione delle placche, ma ridurne la formazione potrebbe non avere effetti clinici». 
     
    http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=16468&titolo=Alzheimer,-osservata-regressione-delle-placche-nei-topi
  • Alzheimer: dipende dai geni o dallo stile vita?

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    demenza

    Dallo studio condotto dall’università di Exeter nel Regno Unito è emerso che il rischio di demenzaè del 32 per cento inferiore nelle persone che, a fronte di un elevato rischio genetico, abbiano adottato un sano stile di vita, rispetto a chi invece non aveva fatto questa scelta. Al contrario, chi presenta un elevato rischio genetico e conduce uno stile di vita poco sano presenta un rischio triplicato di sviluppare demenza rispetto ai “virtuosi”.

  • Alzheimer: il rischio si può leggere negli occhi

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    alzheimer

    Maculopatia degenerativa senile, retinopatia diabetica e glaucoma. Queste tre malattie della vista, tutte a decorso degenerativo, sono legata al rischio di ammalarsi di Alzheimer, la forma di demenza più comune. È quanto emerge da un ampio studio condotto presso la University of Washington School of Medicine e reso noto sulla rivista Alzheimer's & Dementia. Gli esperti hanno monitorato la salute di 3877 over-65 scelti a caso nella popolazione.

    Al momento dell'arruolamento, i partecipanti allo studio, di 65 anni o più, non avevano Alzheimer e facevano parte del database 'Adult Changes in Thought', avviato nel 1994 al Kaiser Permanente Washington Health Research Institute.

  • Alzheimer: scoperta interazione tra virus e proteine

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    I virus interagiscono con alcune proteine del corpo umano. Sono loro ad attaccarsi sulla superficie degli stessi virus e a facilitare la formazione di alcune placche tipiche di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer. E' questa la scoperta fatta dai ricercatori dell'Università di Stoccolma e dal Karolinska Institutet in un lavoro pubblicato su Nature Communications.
  • Bevanda con mix di nutrienti rallenta decorso dell'Alzheimer

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    Una bevanda ricca di nutrienti (quali grassi omega-3, vitamine del gruppo B, antiossidanti etc) assunta ogni giorno - potrebbe rallentare il declino mentale nei malati di Alzheimer e quindi di fatto frenarne l'inesorabile decorso. Lo rivela una sperimentazione su 311 pazienti con Alzheimer in fase precoce (con accertato lieve declino cognitivo) condotta nell'ambito del progetto europeo "LipiDiDiet project", e resa nota sulla rivista The Lancet Neurology.

  • Canola oil can cause Alzheimer's and memory loss

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    Canola oil is a cheaper option to olive oil that is marketed as being just as healthy—but it could be a cause of Alzheimer's disease and general mental decline as we get older, scientists have discovered.

    It's one of the first times that solid evidence has been produced to dispute the health claims of the oil's manufacturers, although there have been concerns that it causes kidney, liver and neurological problems.

  • Con sonnolenza diurna nel cervello proteine dell'Alzheimer

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    Avvertire sonnolenza diurna potrebbe essere associato al rischio di ammalarsi di Alzheimer: infatti chi di giorno si sente assonnato negli anni a venire ha un rischio triplo di presentare nel proprio cervello depositi di proteine tossiche tipiche della malattia, ovvero le placche di beta-amiloide. Lo rivela una ricerca appena pubblicata sulla rivista Sleep, che vede tra gli autori anche l'italiano Luigi Ferrucci del National Institute on Aging statunitense.
  • Da lievito di birra scoperti 3 geni causa di malattie neurodegenerative

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    images/external-images/8ae22add6a7c8a2b9825a733d65e8a90.jpgGrazie all’analisi del lievito di birra Saccharomyces cerevisiae (S. cerevisiae) un gruppo di ricercatori dell’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbr) e dell’Università del Salento diretto da Pietro Alifano è riuscito a scoprire 3 geni potenzialmente implicati nell’insorgenza di malattie quali Alzheimer e Parkinson.

  • Dopo stop al trial su farmaco Alzheimer, Biogen rilancia

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    Dopo l'interruzione di due studi clinici per un farmaco anti Alzheimer arrivati già in fase avanzata di sperimentazione, Biogen rilancia l'impegno in questo settore. A renderlo noto è stata l'azienda stessa che, insieme alla giapponese Eisai, già punta su un secondo candidato, e il messaggio è che 'la ricerca contro l'Alzheimer non si ferma'.
  • Dormire profondamente potrebbe difendere dall'Alzheimer

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    Un sonno di cattiva qualità in età anziana potrebbe segnalare il rischio di Alzheimer: infatti gli anziani che hanno fasi di sonno profondo (la parte del sonno in cui vengono consolidati i ricordi e quella più importante per svegliarci riposati al mattino) troppo brevi, sembrano accumulare nel cervello maggiori quantità di proteina tossica "tau".
  • Estratto di zafferano, una potenziale arma contro l'Alzheimer?

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    zafferano

    Un estratto di zafferano può rappresentare un'arma anti-Alzheimer: in uno studio italiano, infatti, è risultato in grado di favorire la degradazione della proteina tossica beta-amiloide (principale indiziata tra le cause della malattia) in cellule di pazienti studiate in provetta. Inoltre è risultato in grado di attivare l'enzima degradativo catepsina B, rendendolo più efficiente. È quanto risultato in un recente lavoro pubblicato sul Journal of the Neurological Science da Antonio Orlacchio del Laboratorio di Neurogenetica - Centro Europeo di Ricerca sul Cervello (CERC) - IRCCS Santa Lucia, e colleghi.

  • Gum disease linked to Alzheimer's

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    Gum disease linked to Alzheimer's image

    Long-term gum disease could be a trigger for Alzheimer's, new research suggests. The bacteria from poor teeth and gums help form the plaques in the brain that are associated with Alzheimer's.

    It's already known that gum disease—also known as periodontal disease—can cause cognitive problems, but researchers at the University of Illinois have discovered that it could also be causing Alzheimer's.

  • Hot stuff! A sauna lowers blood pressure, and your Alzheimer's risk

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    Taking a sauna for 30 minutes can have a big effect on your health. It reduces blood pressure, and it also lowers your chances of heart problems and heart attack, and even Alzheimer's disease and dementia.

    Sauna bathing is a risk-free way to get the health benefits that you'd normally get from exercise and adopting a healthier lifestyle and diet, say researchers.

  • Ideato nuovo metodo per creare farmaci contro l'Alzheimer

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    Scoperto un nuovo modo potenzialmente rivoluzionario di creare farmaci contro l'Alzheimer colpendo un bersaglio che finora era riuscito a sfuggire, ma che potrebbe davvero rappresentare la chiave di volta nella lotta a questa malattia. È la promessa che arriva da una ricerca dell'italiano Michele Vendruscolo dell'Università di Cambridge, pubblicata sulla rivista PNAS. Vendruscolo e colleghi hanno ideato un metodo per produrre potenti molecole che attaccano gli ''oligomeri'' di proteina beta-amiloide, ovvero quelle piccole particelle tossiche che uccidono i neuroni ancor prima di agglomerarsi in placche molto più grandi.

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