Il Garante per la protezione dei dati personali precisa che non esiste alcuna scadenza per manifestare l'eventuale opposizione all'inserimento dei propri dati personali nel Fascicolo sanitario elettronico (Fse).
La precisazione arriva dopo che, nei giorni scorsi, si erano diffuse informazioni riguardo ad una presunta scadenza dell'11 gennaio. L'Authority, considerata la delicatezza della materia, chiarisce: "La normativa di recente introdotta (articolo 11 del decreto Rilancio) prevede che, a decorrere dal maggio 2020, a prescindere da qualsivoglia manifestazione di consenso dei cittadini, i dati di tutte le prestazioni sanitarie fruite vadano a confluire automaticamente nel Fascicolo sanitario elettronico. Ovviamente, limitatamente alle Regioni che hanno già attivato il Fse. Al riguardo, peraltro, sempre in relazione alle notizie circolate nei giorni scorsi, il Garante precisa che comunque, anche a seguito di tale alimentazione automatica del Fse, i dati sanitari dei cittadini non saranno accessibili al personale sanitario in assenza di uno specifico consenso del singolo cittadino". Inoltre, rispetto, "invece, all'alimentazione del Fascicolo con tutti i dati delle prestazioni sanitarie effettuate in epoca antecedente al maggio 2020", il Garante il 15 dicembre 2020 "ha precisato al ministero della Salute che l'ingresso nel Fascicolo sanitario elettronico sarebbe stato possibile solo a tre condizioni: avere proceduto a un'idonea campagna nazionale di informazione; avere puntualmente informato i cittadini delle Regioni interessate sulle novità relative all'alimentazione del Fascicolo; avere riconosciuto a questi ultimi, dal momento in cui sono stati informati, un termine non inferiore a 30 giorni per manifestare la propria eventuale opposizione". "Allo stato, dunque, alla luce di quanto precede, non essendosi verificata nessuna di queste condizioni, l'invio di comunicazioni alle singole amministrazioni regionali o al Garante, con le quali si rappresenta l'opposizione", "non risulta necessaria".
La precisazione arriva dopo che, nei giorni scorsi, si erano diffuse informazioni riguardo ad una presunta scadenza dell'11 gennaio. L'Authority, considerata la delicatezza della materia, chiarisce: "La normativa di recente introdotta (articolo 11 del decreto Rilancio) prevede che, a decorrere dal maggio 2020, a prescindere da qualsivoglia manifestazione di consenso dei cittadini, i dati di tutte le prestazioni sanitarie fruite vadano a confluire automaticamente nel Fascicolo sanitario elettronico. Ovviamente, limitatamente alle Regioni che hanno già attivato il Fse. Al riguardo, peraltro, sempre in relazione alle notizie circolate nei giorni scorsi, il Garante precisa che comunque, anche a seguito di tale alimentazione automatica del Fse, i dati sanitari dei cittadini non saranno accessibili al personale sanitario in assenza di uno specifico consenso del singolo cittadino". Inoltre, rispetto, "invece, all'alimentazione del Fascicolo con tutti i dati delle prestazioni sanitarie effettuate in epoca antecedente al maggio 2020", il Garante il 15 dicembre 2020 "ha precisato al ministero della Salute che l'ingresso nel Fascicolo sanitario elettronico sarebbe stato possibile solo a tre condizioni: avere proceduto a un'idonea campagna nazionale di informazione; avere puntualmente informato i cittadini delle Regioni interessate sulle novità relative all'alimentazione del Fascicolo; avere riconosciuto a questi ultimi, dal momento in cui sono stati informati, un termine non inferiore a 30 giorni per manifestare la propria eventuale opposizione". "Allo stato, dunque, alla luce di quanto precede, non essendosi verificata nessuna di queste condizioni, l'invio di comunicazioni alle singole amministrazioni regionali o al Garante, con le quali si rappresenta l'opposizione", "non risulta necessaria".
https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=22154&titolo=Fascicolo-sanitario-elettronico,-il-Garante-precisa-nessuna