Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare? Una risposta a questa domanda giunge da un rapporto delle National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine commissionato dalla Food and Drugs Administration americana (Fda), l'ente che supervisiona la regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici sul territorio degli Stati Uniti.
Esaminando oltre 800 studi, gli esperti sono giunti a questa conclusione: se è vero che negli adulti fumatori le sigarette elettroniche possono contribuire a far smettere di fumare, nei giovani non fumatori (che usano le e-cig a tassi molto superiori rispetto agli adulti) rappresentano una corsia preferenziale che porta alle sigarette.
Questi dispositivi, secondo il gruppo di esperti, sono effettivamente meno dannosi dei tradizionali prodotti a base di tabacco, e possono aiutare i fumatori a smettere. Passare dal fumo al vapore riduce l'esposizione al condensato, così come ad altre sostanze chimiche cancerogene contenute nel fumo di sigaretta. Tuttavia, anche i prodotti sostitutivi non possono dirsi sicuri: non esistono infatti studi scientifici a lungo termine sui loro effetti su cuore, polmoni e capacità riproduttiva, né sulla loro capacità di indurre dipendenza.
Secondo questo rapporto, però, un numero considerevole di ricerche prova che l’utilizzo di e-cig può possa indurre i giovani a fumare sigarette. Per questi consumatori, il rischio di diventare dipendenti da nicotina è maggiore, anche se non esistono studi che stabiliscano un legame definitivo tra le sigarette elettroniche e una prolungata abitudine al fumo.
“Dobbiamo ancora capire molte cose prima di definire l'effettivo impatto sulla salute di questi dispositivi - ha affermato il capo del team David Eaton, dell'Università di Washington, al New York Times - le sigarette elettroniche non possono essere semplicemente classificate come benefiche o dannose”.
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