Assumere acido folico in gravidanza non solo difende il bimbo da gravi patologie che possono presentarsi alla nascita, ma ne assicura un migliore sviluppo cerebrale e un minor rischio di disturbi mentali una volta cresciuto. E' uno studio pubblicato online su "JAMA Psychiatry" a rivelare un nuovo beneficio collegato alla vitamina B9. Alcuni disturbi psichiatrici sono caratterizzati da riduzioni dello spessore corticale del cervello. In individui sani infatti normalmente si osserva una diminuzione costante e lineare associata all'età dello spessore corticale ma una perdita accelerata è associata a un aumentato rischio di psicosi.
I ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston (USA) hanno misurato lo spessore corticale attraverso scansioni cerebrali di risonanza magnetica in tre coorti indipendenti di ragazzi tra gli 8 e i 18 anni: una di giovani considerati 'non esposti' a acido folico mentre erano in utero, perché nati prima del luglio 1996, quando la fortificazione con vitamina B9 a tutti i prodotti a base di cereali fu introdotta per la prima volta negli USA; una di giovani nati dopo il 30 giugno 1998, dopo l'entrata in vigore a tutti gli effetti della legge, e considerati 'completamente esposti'; una con giovani 'parzialmente esposti' nati nel periodo intermedio. I risultati suggeriscono che tramite la supplementazione di vitamina B9 l'aumento dello spessore corticale nella prima adolescenza e l'esordio ritardato del diradamento corticale abbia ridotto il rischio di psicosi. L'ipotesi è che l'acido folico regoli l'espressione genica attraverso la metilazione del DNA, che persistono nell'adolescenza.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17487&titolo=Acido-folico-in-gravidanza-scudo-per-problemi-mentali-futuri