Una dieta troppo ricca di grassi aumenta fino al 24% il rischio di recidiva del tumore della mammella. Questo l'avvertimento lanciato dalla presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) Stefania Gori nel corso del convegno Aiom “Carcinoma mammario, traguardi raggiunti e le nuove sfide” tenutosi a Roma.
Uno studio su più di 3.000 pazienti ha evidenziato che l’assunzione eccessiva di grassi è correlata con un incremento del 24% del rischio di recidiva. Nella dieta di queste donne, l’introito calorico quotidiano era rappresentato per più del 28% da grassi di origine vegetale e animale. La ricerca ha dimostrato l’efficacia dei consigli dei medici per modificare il tipo di alimentazione, con i migliori risultati nelle donne che presentavano una circonferenza addominale superiore a 88 cm.
“Oggi sempre più donne sconfiggono la malattia, in Italia in quindici anni le percentuali di guarigione sono cresciute di circa il 6%, passando dall’81 all’87 per cento”, ha spiegato Stefania Gori, che dirige il Dipartimento oncologico, all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar. Eppure, aggiunge Gori, spesso pazienti che si lasciano la malattia alle spalle tornano alla vita di prima senza abbandonare i comportamenti scorretti, dal fumo, alla sedentarietà fino alla dieta sbagliata. “Infatti solo l’11% delle donne guarite incrementa l’attività fisica, appena il 15% sceglie una dieta più sana”.
Eppure tre regole semplici, solo apparentemente scontate, possono però fare la differenza nella lotta ai tumori: avere una dieta sana e con pochi grassi, fare attività fisica regolare per almeno 150 minuti a settimana e dire addio alle sigarette.
Queste regole infatti non solo aiutano a prevenire il cancro - tanto che gli studi dimostrano che il 50% dei casi di tumore potrebbe essere evitato grazie a stili di vita corretti - ma nel caso di donne già colpite da cancro al seno hanno un ruolo primario nell'evitare il ritorno della malattia.
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