L'Agenzia europea dei farmaci (Ema) ha lanciato un'indagine tra le aziende per capire come si stanno preparando e che piani stanno predisponendo per la Brexit, in modo da identificare particolari preoccupazioni circa la fornitura di farmaci che possono avere un impatto sulla salute pubblica e animale. Come spiega sul proprio sito, l'agenzia sta consultando le imprese autorizzate a vendere i farmaci a livello europeo ma con sede nel Regno Unito, o che hanno dei siti per il controllo di qualità, il rilascio dei lotti di farmaci o l'importazione o il personale per la farmacovigilanza in Gran Bretagna.
Lo scopo della ricognizione è duplice: identificare le aziende che hanno bisogno di azioni coordinate per gestire le forniture di medicine al momento della Brexit, e aiutare l'Agenzia e la Commissione europea a pianificare le risorse dove necessario. Le informazioni raccolte saranno usate dall'Ema per preparasi all'addio del Regno Unito dall'Unione europea. L'indagine, che si chiuderà il 9 febbraio, servirà anche a stimolare quelle aziende che ancora non hanno iniziato a programmarsi per poter far rimanere sul mercato europeo i prodotti autorizzati a livello centrale, in modo da minimizzare le interruzioni alla fornitura di farmaci ed evitare carenze.
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