Entro 4-5 anni potrebbe essere possibile vincere la battaglia contro l'epatite C, ma bisogna scovare e trattare il 'sommerso', tutti quei pazienti che finora è difficile raggiungere con i trattamenti. Lo afferma Antonio Craxì, Professore Ordinario di Gastroenterologia dell'Università di Palermo, responsabile dell'evento BeLiver, che ha coinvolto 55 epatologi siciliani su questo tema.
«Mancano all'appello circa 200mila persone da trattare - spiega Craxì -. Alcuni sono soggetti difficili da raggiungere, come detenuti, lavoratori del sesso, tossicodipendenti. Una quota molto ampia riguarda invece persone che hanno l'infezione ma sono asintomatiche, in qualche modo sono 'scomparse dai radar'. Per questa particolare categoria stiamo chiedendo l'aiuto dei medici di medicina generale, che possono instradare i propri pazienti che sanno essere positivi verso il trattamento. Se riuscissimo a fare 30-40mila terapie l'anno in pochi anni riusciremmo a sconfiggere la malattia».
I medici di base potrebbero essere anche al centro di un nuovo modo di dare la terapia. «Noi specialisti lo diciamo da tempo - afferma Craxì -, i protocolli sono così semplici che è inutile costringere i pazienti a sobbarcarsi il viaggio verso i centri autorizzati. Agli specialisti potrebbero essere lasciati solo i casi più gravi».
«Mancano all'appello circa 200mila persone da trattare - spiega Craxì -. Alcuni sono soggetti difficili da raggiungere, come detenuti, lavoratori del sesso, tossicodipendenti. Una quota molto ampia riguarda invece persone che hanno l'infezione ma sono asintomatiche, in qualche modo sono 'scomparse dai radar'. Per questa particolare categoria stiamo chiedendo l'aiuto dei medici di medicina generale, che possono instradare i propri pazienti che sanno essere positivi verso il trattamento. Se riuscissimo a fare 30-40mila terapie l'anno in pochi anni riusciremmo a sconfiggere la malattia».
I medici di base potrebbero essere anche al centro di un nuovo modo di dare la terapia. «Noi specialisti lo diciamo da tempo - afferma Craxì -, i protocolli sono così semplici che è inutile costringere i pazienti a sobbarcarsi il viaggio verso i centri autorizzati. Agli specialisti potrebbero essere lasciati solo i casi più gravi».
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=18116&titolo=Epatite-C,-per-sconfiggere-virus-caccia-al-sommerso