Prendere un'aspirina al giorno diminuisce di poco il rischio di avere un evento cardiovascolare grave per chi soffre di diabete, e anche per chi è a rischio ma non è diabetico i benefici da questa pratica sono equivalenti agli effetti negativi.
Lo affermano due studi presentati al congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Monaco. Nel primo dei due test clinici, chiamato 'Ascend', una dose quotidiana da 100 milligrammi di aspirina è stata data a un gruppo di oltre 15mila pazienti diabetici, che sono stati poi monitorati per circa 7 anni. Il rischio di ictus, attacco ischemico o altri eventi cardiovascolari gravi è risultato ridotto del 12% rispetto a un gruppo di controllo che non prendeva il farmaco, ma quello di emorragie in questo stesso gruppo è aumentato del 29%.
«In nessun gruppo - ha spiegato Jane Armitage dell'università di Oxford, che ha coordinato il test - i benefici hanno superato chiaramente i rischi». Deludenti anche i risultati del test 'Arrive', in cui il farmaco è stato usato su oltre 12mila persone non diabetiche ma con altri fattori di rischio.
In questo caso si è visto un effetto protettivo modesto, con una riduzione dei rischi del 19%, considerata però non statisticamente significativa, e un contemporaneo raddoppio degli episodi di sanguinamento. Resta invece, hanno sottolineato gli autori degli studi, l'indicazione ad usare l'aspirina per la prevenzione in chi ha già avuto un attacco.
Lo affermano due studi presentati al congresso della Società Europea di Cardiologia in corso a Monaco. Nel primo dei due test clinici, chiamato 'Ascend', una dose quotidiana da 100 milligrammi di aspirina è stata data a un gruppo di oltre 15mila pazienti diabetici, che sono stati poi monitorati per circa 7 anni. Il rischio di ictus, attacco ischemico o altri eventi cardiovascolari gravi è risultato ridotto del 12% rispetto a un gruppo di controllo che non prendeva il farmaco, ma quello di emorragie in questo stesso gruppo è aumentato del 29%.
«In nessun gruppo - ha spiegato Jane Armitage dell'università di Oxford, che ha coordinato il test - i benefici hanno superato chiaramente i rischi». Deludenti anche i risultati del test 'Arrive', in cui il farmaco è stato usato su oltre 12mila persone non diabetiche ma con altri fattori di rischio.
In questo caso si è visto un effetto protettivo modesto, con una riduzione dei rischi del 19%, considerata però non statisticamente significativa, e un contemporaneo raddoppio degli episodi di sanguinamento. Resta invece, hanno sottolineato gli autori degli studi, l'indicazione ad usare l'aspirina per la prevenzione in chi ha già avuto un attacco.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17663&titolo=Aspirina-quotidiana-abbassa-poco-eventi-cardiovascolari