Il sale, pur non contenendo calorie, potrebbe far ingrassare inducendo a mangiare di più: lo rivela uno studio condotto su topolini e pubblicato sulla rivista PNAS. La ricerca è stata condotta da Richard Johnson della Università del Colorado - Anschutz Medical Campus, presso Aurora.
I ricercatori hanno dimostrato che topolini alimentati con una dieta ad alto contenuto di sale (sodio) mangiano di più e sono più a rischio di divenire obesi e di sviluppare la 'sindrome metabolica', un disturbo complesso caratterizzato da resistenza all'insulina, in cui il corpo smette di rispondere all'ormone che controlla lo zucchero nel sangue (come nel diabete).
Gli esperti sono risaliti anche al meccanismo biologico che porta il sale a farci ingrassare: sarebbe colpa di un enzima chiamato 'fruttochinasi' che - quando si ingerisce troppo sale - inizia a produrre zucchero in eccesso nel fegato (fruttosio) mandando in tilt la regolazione dell'appetito, più precisamente riducendo la produzione di ormone della sazietà, la leptina. Infatti Johnson e colleghi hanno dimostrato che, eliminando l'enzima fruttochinasi dal corpo di topolini che mangiano troppo sale, i topolini non ingrassano più. Secondo gli autori il sale, pur essendo un nutriente non calorico, potrebbe giocare un ruolo chiave nello sviluppo di obesità.
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