Per il settore farmaceutico la scelta della rivoluzione tecnologica 4.0 "non esiste: è un obbligo". Parola di Sergio Dompé che, in qualità di presidente di Pharmintech Exhibition, ha illustrato come la svolta digitale sarà al centro della prossima edizione della fiera dedicata a farmaceutica, biotech, nutrizionale e cosmeceutica, che si terra' a Bologna nel 2019 dal 10 al 12 aprile.
La sfida oggi è "la digitalizzazione e l'integrazione complessiva della filiera" in un'ottica di sinergia, la sola capace di dare, per l'imprenditore, un vero vantaggio competitivo. In un mondo di farmaci sempre più personalizzati le nuove tecnologie It chiedono un maggiore dialogo tra genomica e big data, per gestire quella enorme mole di dati che, appunto, portano al farmaco 'cucito' su paziente.
Da una ricerca Farmindustria emerge che sono pari a 2,5 milioni di terabyte i dati che viaggiano ogni giorno generati da misurazione, trasmissione e divulgazione delle informazioni biometriche e biomediche. Per questo Afi, la associazione farmaceutici industria, ha interrogato 200 tra operatori e aziende del settore per valutarne il grado di sviluppo di cultura aziendale nella gestione dei dati. Il quadro emerso mostra che il settore deve continuare ad investire per mantenere gli alti livelli ottenuti.
Solo il 56% degli intervistati ha infatti sistemi informativi interamente convalidabili (cioè con caratteristiche intrinseche per essere utilizzabili secondo le norme cogenti), mentre la validazione di un sistema (che è ovviamente al 100% rispondente alle normative) è spesso ottenuta con ulteriori processi. E solo il 48% ritiene la propria infrastruttura "qualificata".
Per Dompé quindi la sfida del futuro sono gli investimenti, perché, nonostante l'eccellenza del settore, "è facile rimanere indietro" in una corsa che prevede un aggiornamento tecnologico costante.
La sfida oggi è "la digitalizzazione e l'integrazione complessiva della filiera" in un'ottica di sinergia, la sola capace di dare, per l'imprenditore, un vero vantaggio competitivo. In un mondo di farmaci sempre più personalizzati le nuove tecnologie It chiedono un maggiore dialogo tra genomica e big data, per gestire quella enorme mole di dati che, appunto, portano al farmaco 'cucito' su paziente.
Da una ricerca Farmindustria emerge che sono pari a 2,5 milioni di terabyte i dati che viaggiano ogni giorno generati da misurazione, trasmissione e divulgazione delle informazioni biometriche e biomediche. Per questo Afi, la associazione farmaceutici industria, ha interrogato 200 tra operatori e aziende del settore per valutarne il grado di sviluppo di cultura aziendale nella gestione dei dati. Il quadro emerso mostra che il settore deve continuare ad investire per mantenere gli alti livelli ottenuti.
Solo il 56% degli intervistati ha infatti sistemi informativi interamente convalidabili (cioè con caratteristiche intrinseche per essere utilizzabili secondo le norme cogenti), mentre la validazione di un sistema (che è ovviamente al 100% rispondente alle normative) è spesso ottenuta con ulteriori processi. E solo il 48% ritiene la propria infrastruttura "qualificata".
Per Dompé quindi la sfida del futuro sono gli investimenti, perché, nonostante l'eccellenza del settore, "è facile rimanere indietro" in una corsa che prevede un aggiornamento tecnologico costante.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17038&titolo=Farmaceutica-Dompe,-investire-in-4-0-e-obbligo-per-settore