Venticinque associazioni di pazienti unite per il diritto all’appropriatezza della cura si oppongono fermamente e con voce univoca alla proposta di AIFA sulla "sostituibilità automatica" dei farmaci biologici, allo switch non terapeutico e al multi-switch, in una logica di corsa al risparmio sull'acquisto dei farmaci.
Le 25 associazioni - si precisa in una nota - non hanno nulla in contrario circa l'utilizzo dei farmaci biosimilari, laddove il medico li abbia prescritti in maniera appropriata, tenendo conto delle condizioni del singolo paziente, della personalizzazione della cura, dell'efficacia del farmaco. Nulla hanno contro lo switch, se deciso dal medico e se opportunamente comunicato al paziente. Nulla hanno contro la prescrizione del biosimilare al paziente naive".
"Non possiamo accettare però che logiche di risparmio - sostengono - si abbattano sull'accesso alle cure di pazienti cronici, notoriamente in condizioni di gravità, visto che hanno avuto accesso a un farmaco biologico, al quale si accede solo quando tutte le altre opzioni terapeutiche sono fallite. Chiediamo quindi ad Aifa di ritirare la sua proposta, e al ministero della Salute di non tenerne conto". I pazienti e le loro associazioni chiedono, inoltre, al ministro Roberto Speranza "di rispettare il diritto alla libertà prescrittiva dei farmaci necessari alla cura del suo paziente che il medico, secondo scienza e coscienza, nel rispetto del suo ruolo di garante della salute dei propri pazienti, è tenuto ad adempiere, nel rispetto del giuramento di Ippocrate e dell'articolo 32 della Costituzione italiana".
Le 25 associazioni - si precisa in una nota - non hanno nulla in contrario circa l'utilizzo dei farmaci biosimilari, laddove il medico li abbia prescritti in maniera appropriata, tenendo conto delle condizioni del singolo paziente, della personalizzazione della cura, dell'efficacia del farmaco. Nulla hanno contro lo switch, se deciso dal medico e se opportunamente comunicato al paziente. Nulla hanno contro la prescrizione del biosimilare al paziente naive".
"Non possiamo accettare però che logiche di risparmio - sostengono - si abbattano sull'accesso alle cure di pazienti cronici, notoriamente in condizioni di gravità, visto che hanno avuto accesso a un farmaco biologico, al quale si accede solo quando tutte le altre opzioni terapeutiche sono fallite. Chiediamo quindi ad Aifa di ritirare la sua proposta, e al ministero della Salute di non tenerne conto". I pazienti e le loro associazioni chiedono, inoltre, al ministro Roberto Speranza "di rispettare il diritto alla libertà prescrittiva dei farmaci necessari alla cura del suo paziente che il medico, secondo scienza e coscienza, nel rispetto del suo ruolo di garante della salute dei propri pazienti, è tenuto ad adempiere, nel rispetto del giuramento di Ippocrate e dell'articolo 32 della Costituzione italiana".
https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=20343&titolo=Farmaci-biologici,-da-25-associazioni-il-no-alla-proposta-Ai