Pubblicata la relazione semestrale dell’Istituto superiore di Sanità sull’uso medico della cannabis. Al 30 giugno 2018 nel sistema di fitosorveglianza sono state registrate 76 segnalazioni di sospette reazioni avverse. L’età media dei pazienti era di 62 anni, per il 76% donne.
“La maggior parte delle segnalazioni (68%) sono state inviate – si legge nella relazione – da operatori sanitari della regione Toscana”. Segnalazioni arrivano anche da operatori sanitari di Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia e Abruzzo, Emilia-Romagna.
Il motivo d’uso prevalente era il dolore neuropatico. A seguire: terapia di supporto e palliativa; inappetenza e dolore oncologico, cefalea. In 58 casi (76%) era indicato l’uso concomitante di farmaci.
Sono state riportate reazioni di tipo psichiatrico (disforia, crisi di panico, allucinazioni visive, stordimento, sopore, depressione maggiore, confusione mentale, ecc.); sintomi dermatologici e/o allergici (dermatite, prurito, rossore e gonfiore delle palpebre e del volto, laringospasmo); gastrointestinali (vomito incoercibile, gastroenterite, dissenteria), inefficacia. In 13 segnalazioni le reazioni sono state definite gravi (ospedalizzazione, osservazione breve o visita al Pronto Soccorso).
La relazione della causalità tra evento e assunzione di cannabis è risultata quasi sempre probabile. Solo in due casi la relazione è stata valutata “possibile”. In tre casi è stata assunta per errore una dose di cannabis superiore alla posologia prescritta. Per quanto riguarda la via di somministrazione in un solo caso la cannabis era stata assunta per via inalatoria, negli altri per via orale. In 20 casi era stato assunto olio di cannabis.
“La maggior parte delle segnalazioni (68%) sono state inviate – si legge nella relazione – da operatori sanitari della regione Toscana”. Segnalazioni arrivano anche da operatori sanitari di Piemonte, Liguria, Veneto, Lombardia e Abruzzo, Emilia-Romagna.
Il motivo d’uso prevalente era il dolore neuropatico. A seguire: terapia di supporto e palliativa; inappetenza e dolore oncologico, cefalea. In 58 casi (76%) era indicato l’uso concomitante di farmaci.
Sono state riportate reazioni di tipo psichiatrico (disforia, crisi di panico, allucinazioni visive, stordimento, sopore, depressione maggiore, confusione mentale, ecc.); sintomi dermatologici e/o allergici (dermatite, prurito, rossore e gonfiore delle palpebre e del volto, laringospasmo); gastrointestinali (vomito incoercibile, gastroenterite, dissenteria), inefficacia. In 13 segnalazioni le reazioni sono state definite gravi (ospedalizzazione, osservazione breve o visita al Pronto Soccorso).
La relazione della causalità tra evento e assunzione di cannabis è risultata quasi sempre probabile. Solo in due casi la relazione è stata valutata “possibile”. In tre casi è stata assunta per errore una dose di cannabis superiore alla posologia prescritta. Per quanto riguarda la via di somministrazione in un solo caso la cannabis era stata assunta per via inalatoria, negli altri per via orale. In 20 casi era stato assunto olio di cannabis.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17737&titolo=Cannabis-terapeutica,-dall%92Iss-report-semestrale-su-eventi-a