Le statine - i farmaci per ridurre il colesterolo nel sangue - potrebbero essere troppo prescritte, anche a soggetti che in realtà per il proprio profilo di rischio cardiovascolare ne traggono pochi benefici rispetto ai rischi legati ai possibili effetti avversi della terapia.
Lo rivela uno studio pubblicato sugli Annals of Internal Medicine sulla base di calcoli eseguiti da un software che ha esaminato rischi e benefici della terapia su differenti gruppi di individui. Condotto da ricercatori dell'università di Zurigo, è emerso che per individui con un rischio cardiovascolare a 10 anni di 7,5-10% (cui attualmente i farmaci sono raccomandati) in realtà sono più i rischi legati ad effetti avversi (come miopatie, disfunzioni epatiche e diabete) che i benefici in termini di riduzione del rischio.
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Il futuro della lotta al colesterolo sta in una nuova classe di farmaci, gli oligonucleotidi antisenso: sono dei piccoli frammenti di Rna in grado di "sabotare" i geni che causano l'accumulo della forma "cattiva". Ne hanno discusso gli esperti riuniti per il Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI).
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Il colesterolo basso è un nuovo fattore di rischio per la salute mentale. E' associato, infatti, a un incremento della probabilità di tentare il suicidio, poiché può far 'saltare' un freno all'aggressività e all'impulsività. Lo dimostra uno studio presentato al convegno Internazionale di Suicidologia organizzato dall'Università La Sapienza con il supporto incondizionato della Fondazione Internazionale Menarini. I risultati, secondo gli esperti, potrebbe essere utili per migliorare la prevenzione.
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Un avocado al giorno può aiutare a tenere a bada il colesterolo 'cattivo', quello Ldl. È quanto emerge da una ricerca della Pennsylvania State University, pubblicata sul Journal of Nutrition.