Il Ministero della Salute, Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli alimenti e la Nutrizione, mette in guardia sull’uso improprio di termini o acronimi nelle etichette di integratori alimentari. La circolare, inviata a Federfarma e alle altre organizzazioni della filiera, precisa che dopo adeguati controlli eseguiti dietro apposite segnalazioni, è stata rilevata la presenza nell’etichetta di alcuni integratori alimentari di acronimi di chiaro significato medico, come Hdl (High Density Lipoprotein) o l’utilizzo, in integratori contenenti per lo più “botanicals” di termini come “tosse” che non risultano contemplati dalle linee guida ministeriali sugli effetti fisiologici proponibili per tali costituenti.
Le successive valutazioni del ministero hanno concluso che tali comportamenti rappresentano comunque un’indicazione sugli effetti che il prodotto svolgerebbe, evitando di richiedere l’autorizzazione per lo specifico claim, oltre a indurre il consumatore in errore sul ruolo e la natura dello stesso.
Il ministero ribadisce, pertanto, che nell’etichettatura degli integratori alimentari non si può ricorrere all’impiego di acronimi con significato “medico” al di fuori di eventuali autorizzazioni sui claims sulla salute. Per quanto riguarda invece l’informazione ai consumatori sugli effetti fisiologici dei botanicals presenti negli integratori alimentari, la circolare precisa che deve essere compatibile con le linee-guida ministeriali e non può essere integrata con l’utilizzo di termini non presenti nelle medesime che ne configurino un’attività specifica, non vagliata preventivamente sul piano scientifico e in grado di indurre in errore sulla natura dei prodotti. I produttori, insomma, dovranno conformarsi a quanto indicato a partire dalle prossime produzioni.
Le successive valutazioni del ministero hanno concluso che tali comportamenti rappresentano comunque un’indicazione sugli effetti che il prodotto svolgerebbe, evitando di richiedere l’autorizzazione per lo specifico claim, oltre a indurre il consumatore in errore sul ruolo e la natura dello stesso.
Il ministero ribadisce, pertanto, che nell’etichettatura degli integratori alimentari non si può ricorrere all’impiego di acronimi con significato “medico” al di fuori di eventuali autorizzazioni sui claims sulla salute. Per quanto riguarda invece l’informazione ai consumatori sugli effetti fisiologici dei botanicals presenti negli integratori alimentari, la circolare precisa che deve essere compatibile con le linee-guida ministeriali e non può essere integrata con l’utilizzo di termini non presenti nelle medesime che ne configurino un’attività specifica, non vagliata preventivamente sul piano scientifico e in grado di indurre in errore sulla natura dei prodotti. I produttori, insomma, dovranno conformarsi a quanto indicato a partire dalle prossime produzioni.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17384&titolo=Integratori-alimentari,-il-MinSal-mette-in-guardia-su-etiche