Anche le farmacie inserite nel progetto nazionale di Fondazione Aiom e Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) su "I nuovi bisogni del paziente oncologico e la sua qualità di vita", presentato ieri in Senato. Il coinvolgimento è teso a facilitare una distribuzione capillare sul territorio degli attori in grado di supportare i malati. Il problema, però, da superare è quello della mancanza di farmaci oncologici in farmacia che fa sì che il 68% dei pazienti non ritenga il farmacista interlocutore affidabile per chiedere consigli su questi temi.
“Il farmacista in farmacia non fa il medico, il suo ruolo è quello di traduttore di senso, deve spiegare le terapie - spiega Paolo Vintani, vicepresidente Federfarma Milano- non integrarle soprattutto in situazioni delicate tenute sotto controllo medico. Il 59% dei farmacisti dichiara di non sentirsi completamente pronto a consigliare al paziente il giusto percorso per risolvere i piccoli disturbi, soprattutto perché i farmaci oncologici non passano attraverso la farmacia e quindi non abbiamo occasione di conoscere le loro interazioni. Il 92% delle farmacie vorrebbe maggiori informazioni. La creazione di un percorso strutturato con gli oncologi e i medici di famiglia può creare le condizioni per una reale reintegrazione dei cittadini colpiti dal cancro nella società e nel mondo del lavoro”.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=16580&titolo=Aiom,-anche-le-farmacie-tra-gli-attori-del-progetto-nazional