Quasi 50 milioni di italiani soffrono di piccoli disturbi come mal di schiena o mal di testa, che intaccano la loro vita familiare, sociale e lavorativa. E la soluzione adottata da 46 milioni di italiani è l'automedicazione, cioè il ricorso a farmaci da banco senza prescrizione medica. E' quanto emerge da un'indagine Censis sull'evoluzione del rapporto tra italiani e automedicazione, che riconferma le sue virtù: è informata, consapevole, responsabile, fondata su un approccio cauto al farmaco da banco, nella convinzione che non si tratti di un bene di consumo ordinario e richieda attenzione particolare; ha radici antiche nel processo di maturazione del consumatore con la salute e ha quindi per protagonista un cittadino sempre più informato su salute e sanità. Il quale non cerca nell’automedicazione emancipazioni o fughe dal sapere medico, ma piuttosto vuole affermare la propria capacità di replicare in autonomia e responsabilità le indicazioni ricevute da medico e farmacista.
L'automedicazione responsabile, si legge nel rapporto, genera benefici per le persone che hanno piccoli disturbi e ricorrono ai farmaci da banco, con 17,6 milioni di italiani per i quali, l'ultima volta che hanno fatto ricorso al farmaco, esso è risultato decisivo o importante per guarire e poter svolgere le proprie attività. Ma anche per l'economia, con 15,4 milioni di lavoratori che l'ultima volta che hanno avuto piccoli disturbi sono potuti restare a lavorare grazie al ricorso al farmaco da automedicazione che li ha guariti. E infine con lo stesso Servizio sanitario nazionale, con 17 milioni gli italiani che soffrono con grande frequenza di piccoli disturbi e grazie ai farmaci da banco non si rivolgono a operatori o strutture del Servizio sanitario nazionale. I numeri parlano chiaro: rispetto a dieci anni fa sono aumentate le persone alle prese con il mal di schiena e i dolori muscolari (dal 32,4% al 40,2% degli italiani), raffreddore, tosse, mal di gola (dal 34,7% al 36,5%), mal di stomaco e gastrite (dal 12,4% al 15,7%), problemi intestinali (dal 5,1% al 13,2%) e congiuntiviti (dall'1,5% al 3%). E il 73,4% del campione è convinto che questi disturbi possano essere trattati con l’automedicazione.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=16060&titolo=Censis,-Otc-soluzione-contro-i-piccoli-disturbi-per-46-milio