SANITÀ

Lo scorso anno, sottolinea il quaderno annuale della Fondazione, la spesa sanitaria complessiva ha raggiunto i 113,6 miliardi di euro con un aumento dell'1,1 per cento rispetto all'anno precedente, un livello notevolmente più basso della media tra il 1996 e il 2017 pari al 3,9%.

«Il settore sanitario ha dato un contributo importante al mantenimento dei conti pubblici in linea con gli impegni europei», come mostra anche la diminuzione dell'incidenza sul Pil, passata dal 6,7 al 6,6%, un livello nettamente più basso del 7,1% fatto registrare nel biennio 2009-2010.

«Al contenimento della dinamica della spesa pubblica ha corrisposto un aumento di quella sostenuta direttamente dai cittadini», cresciuta lo scorso anno del 3,7% e pari a 37,3 miliardi di euro. Cresce di pari passo l'adesione ai fondi sanitari: nel 2016 (ultimi dati disponibili) erano stati sottoscritti da 10,4 milioni di persone, per un totale di 2,3 miliardi di prestazioni.

Mentre sempre nel 2016, le famiglie in possesso di almeno una polizza sanitaria erano 1,7 milioni, in decisa crescita rispetto al 2014, quando erano 1 milione. Ma questa opportunità resta appannaggio del Nord, dove il 9,6% delle famiglie possiede una polizza assicurativa sanitaria, a fronte dell'8,3% del Centro e del 2,1% del Sud.

«Una seria riflessione sui livelli di finanziamento e sui relativi criteri di ripartizione - conclude l'analisi - deve essere avviata in Italia per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana».