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Psychology

Sample ImageStefano Carta
Liberiana Pavone
Cosa muove il mondoSulla motivazione
PREZZO: 22,00
PAGINE: 304
 
Il lettore che voglia cogliere a fondo il principio ispiratore del volume dovrà lasciar risuonare l'interrogazione fondamentale del titolo come se fosse la domanda d'un bimbo (tramate d'incanto e stupore, le domande infantili non danno tregua a noi adulti) o, se si vuole, il contrappunto delle domande radicali dei pazienti in analisi, le quali non possono trovare una risposta, e per tale ragione divengono il filo di un'avvincente matassa narrativa, intessuta di immagini profonde, compagne di sentiero delle parole.
Dalla scena primaria e dal complesso edipico, attraverso gli archetipi, sino alla fantasia inconscia, la psicologia del profondo ha ospitato per un secolo, a partire dalla Traumdeuntung e dai Tre saggi sulla teoria sessuale di Freud, una tensione conoscitiva e terapeutica ben compendiata dalla metafora junghiana della creazione continua. In una cornice darwiniana l'elettiva apertura alla pluralità che contrassegna la ricerca sulla psiche e la cura della psiche svela un incessante orientamento alle origini, da cui il percorso, il desiderio e il bisogno di una meta trasformativa, simboli per sé metamorfici, vengono adombrati e insieme illuminati.
In una prospettiva interdisciplinare analisti e studiosi di ispirazione junghiana affrontano, al crocevia del nesso imprescindibile tra scienze naturali e scienze umane, non solo il tema delle determinanti primarie della dinamica psichica inconscia e cosciente, ma soprattutto l'area del dubbio che struttura in forma tanto sottile, quanto stringente, ogni istanza epistemica, ogni esperienza di elaborazione nell'ambito della teoria e della cura in psicoterapia analitica e in analisi.
Stefano Carta, psicologo, psicoterapeuta, membro dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (aipa), di cui ha ricoperto la carica di Presidente dal 2000 al 2004, e della International Association for Analytical Psychology (iaap). Si è specializzato presso il C.G. Jung Institut di Zurigo, di cui è guest lecturer, ed è professore associato in Psicologia dinamica presso l’Università di Cagliari. È stato direttore della rivista «Studi Junghiani», ha contribuito alla creazione di etna, progetto di Etnopsicologia analitica, ed è consulente del Centre for Trauma, Asylum and Refugees della University of Essex. Membro della redazione della «Rivista di Psicologia Analitica», ha scritto oltre cinquanta pubblicazioni sulla psicoterapia e sulla psicologia analitica.
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L’attaccamentoBlaise Pierrehumbert
L’attaccamento Dalla teoria alla clinica
 
Prefazione all'edizione italiana di Antonio Vitolo

Il testo offre al lettore italiano una preziosa integrazione delle idee fondamentali che dal 1920 animano la psicoanalisi e la psicologia dello sviluppo. Dopo Freud e Jung, con Abraham e Ferenczi, prende forma, grazie ad Anna Freud e Melanie Klein, l’analisi infantile, a cui Winnicott e Bion, Bick, Harris, Meltzer, Tustin, Neumann e Fordham danno luminosi apporti.
Con il cruciale contributo di Bowlby, paziente di Klein, inizia nel secondo dopoguerra una complessa ricerca sull’attaccamento, che procede tra teoria delle pulsioni, teoria delle relazioni oggettuali, osservazione della relazione madre-bambino.
Main, Ainsworth, Holmes e Fonagy approfondiscono il dibattito sul tema che la psichiatra e analista junghiana Jean Knox in Archetipo, attaccamento, analisi (Edizioni Magi) denomina «la mente emergente», ponendo in primo piano la valenza fenomenica di patologia e normalità nel ritmo che scandisce il concepimento, la nascita e la vita perinatale, determinanti per l’attaccamento tra adulti.
Psichiatri, psicologi, psicoanalisti, analisti possono, attraverso le pagine di questo volume, acquisire la conoscenza caleidoscopica – in area infantile, così come in area intergenerazionale – dei clinici francesi e svizzeri, da Lebovici a Jeammet, da Pierrehumbert a Galfon.
La cultura psicologica europea ribadisce così l’impossibilità di separare la teoria dell’attaccamento dalla realtà, sempre in parte imprevedibile, della dimensione analitica che richiede, al tempo stesso, capacità d’inventario e d’inventiva.

Blaise Pierrehumbert, psicologo clinico, docente e ricercatore nell’ambito dell’infanzia e dell’adolescenza all’Università di Losanna.
 
MANUALE DEL TEST DI WARTEGGAlessandro Crisi
Norme per la raccolta, la siglatura e l'interpretazione
 
Pubblicata nel 1998, la prima edizione del Manuale del Test di Wartegg ha ottenuto il giusto riconoscimento e la dovuta considerazione in campo psicodiagnostico. L’introduzione di contributi del tutto originali (la collocazione dell’interpretazione del test nel contesto della psicologia analitica di C.G. Jung, l’utilizzo della metodica denominata «Analisi della Successione» come elemento centrale del processo interpretativo, ecc...) ha reso il Test di Wartegg agevole nelle procedure ed efficace nell’interpretazione.
La vastissima esperienza acquisita dall’Autore nei differenti campi di applicazione del test (circa 20.000 protocolli esaminati), si è concretizzata in questa seconda edizione del manuale, ampiamente sviluppata e arricchita sia dal punto di vista teorico (introduzione di nuovi elementi della siglatura; di originali indici diagnostici e del confronto tra Area dell’Io e Area dell’Es) che da quello pratico (nuove procedure di calcolo; creazione di software specifici per gli ambiti clinico, della selezione, dell’orientamento e della ricerca).
In campo strettamente clinico, particolare attenzione è rivolta, dedicandole uno specifico capitolo, alla relazione psicodiagnostica con lo scopo di fornire al lettore un quadro esauriente dei suoi elementi costitutivi e metterlo nella condizione di poter redigere una relazione conclusiva.
La modalità interpretativa presentata, costantemente applicata e verificata nel vivo della pratica sia clinica che della selezione, è stata sottoposta nel tempo a rigorose procedure di standardizzazione e di validazione, tra cui una particolare menzione merita la sperimentazione effettuata nel 1999 dalla Marina Militare Italiana presso l’Accademia Navale di Livorno. L’esito altamente positivo di tale sperimentazione ha determinato l’introduzione e l’applicazione del Test di Wartegg secondo la metodica ideata dall’Autore nei principali concorsi di selezione e di orientamento delle FFAA italiane.

Alessandro Crisi (L’Aquila, 1952), psicologo, psicoterapeuta e psicodiagnosta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Italiano Wartegg di Roma, svolge attività didattica in Psicodiagnostica come Professore a contratto nella II Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Roma «La Sapienza» e nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Età Evolutiva a indirizzo psicodinamico dell’Istituto di Ortofonologia di Roma.
Membro dell’International Rorschach Society (I.R.S.), della Society for Personality Assessment (S.P.A.) e dell’Associazione Italiana di Psicologia Giuridica (A.I.P.G.), dal 1981 lavora nel servizio di Psicodiagnosi dell’Istituto di Ortofonologia di Roma. Consulente Tecnico del Tribunale Civile e Penale di Roma, è autore di numerose pubblicazioni in campo testologico e psicodiagnostico.
 
Il compare Comare Morte UcceltrovatoEugen Drewermann
Un’interpretazione delle fiabe dei fratelli Grimm sulla base della psicologia del profondo
 
Soltanto avvicinandosi alle rive dell’inconscio,
laddove le fiabe sono nate, è possibile comprenderle.

Vivere è una partenza continua, un mutamento incessante, un assumere forme sempre nuove in modo tanto sorprendente che dall’esterno neanche i servi della morte riescono a riconoscerle.

Il compare e Comare Morte svelano l’essenza della professione di medico e Ucceltrovato la dimensione immortale dell’animo umano.
In questo trittico di fiabe sono custodite verità illuminanti sulle nostre vocazioni personali, sui limiti che il destino ci impone, sui nostri rapporti con l’eternità, e con la sua rivale, la morte.

Eugen Drewermann, nato nel 1940, teologo e psicoterapeuta, è autore di oltre 70 scritti dedicati ai temi della pace, dell’ecumenismo, dell’ambiente e della giustizia sociale.
Di Drewermann, per i tipi delle Edizioni Magi, sono stati pubblicati i volumi Biancaneve e Rosarossa e La fanciulla senza mani.
 
I significati dell'autismoMagda Di Renzo
 
Integrazione della realtà emotiva
e cognitiva nella ricerca
e nella clinica
 
Che cos’è l’autismo? È davvero un mondo altro definibile solo attraverso l’estraneità? E che cosa non è l’autismo?
Il libro risponde ad alcuni di questi interrogativi conducendo il lettore in un lungo percorso fatto di osservazioni, verifiche, riflessioni e proposte terapeutiche scaturite tutte da un incontro attento e partecipe con il bambino con autismo, piuttosto che con l’autismo del bambino.
L’approccio globale che viene proposto dagli autori come risposta alla complessità del problema, colloca i punti nodali dello sviluppo in un ambito dove non può esistere una conoscenza che non sia connotata emotivamente e dove non esiste un affetto che possa esprimersi senza una forma organizzata. Il concetto di integrazione, inteso come incontro tra diverse prospettive teoriche, come punto di convergenza di diverse aree dello sviluppo e come scambio tra tutti i partecipanti al processo terapeutico costituisce, in effetti, il leit motiv di tutto il libro.
Il Progetto Tartaruga, presentato nel corso della trattazione, consiste in un percorso terapeutico condotto insieme ai bambini e alle loro famiglie. È un processo di conoscenza reciproca, in continua evoluzione, verso la ricerca di significati profondi che possano far luce su una patologia con ancora molte zone d’ombra. La ricerca di un senso dei comportamenti, come per esempio le stereotipie, che apparentemente sembrerebbero non aver alcun significato, rende, infatti, il processo terapeutico del bambino con autismo un continuo work in progress in cui il terapeuta assolve alla fondamentale funzione di contenimento e di mediazione con l’esterno. I risultati positivi della terapia, attentamente valutati in una situazione di re-test, dipendono dalla professionalità degli operatori, dalla collaborazione con la scuola e la famiglia, dalla precocità dell’intervento terapeutico e dall’intensità delle proposte all’interno di un unico quadro di riferimento.
Il Progetto Tartaruga rappresenta, inoltre, un programma di ricerca piuttosto articolato condotto con più di 50 bambini con autismo che offre l’opportunità di riflettere, in un modo nuovo, sull’eterogeneità delle abilità, delle espressioni e delle competenze relative a diversi contesti, oltre che ai singoli bambini.
Questo volume delinea, dunque, un possibile percorso di incontro con i significati nascosti dell’autismo, attraverso un viaggio condiviso con i bambini.

Magda Di Renzo, laureata in Filosofia, Logopedia e Psicologia, analista junghiana, membro del CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica) e dell’IAAP (International Association for Analytical Psychology). Responsabile del Servizio di Psicoterapia dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Istituto di Ortofonologia di Roma, dal 1974 svolge attività clinica nell’ambito delle patologie dell’età evolutiva e si occupa di formazione, avendo diretto e/o condotto corsi per logopedisti, psicomotricisti, insegnanti di sostegno, educatori professionali, pediatri e psicologi ed esercitando attività di supervisione anche in contesti istituzionali. Docente di psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva in varie scuole di specializzazione per psicoterapeuti, dirige dal 2000 il Corso Quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia dell’Età Evolutiva a indirizzo psicodinamico dell’Istituto di Ortofonologia di Roma.
Responsabile di vari progetti, in Italia e all’estero, a favore di bambini e ragazzi nel contesto scolastico e di ricerche in ambito clinico, ha sempre coltivato un particolare interesse per le aree arcaiche dello sviluppo, per il non-verbale e per le psicopatologie riferibili a traumi precoci.
Autrice e coautrice di numerose pubblicazioni, tra cui per i tipi delle Edizioni Magi: Il movimento disegna (1996), Un approccio terapeutico al balbuziente (1996), I «luoghi» del mondo infantile (1997), Il colore vissuto (1998), La psicologia del colore (2000), Vivere bene la scuola (2000), Fiaba, disegno, gesto, racconto (2005), Ti racconto il mio ospedale (2007).
 

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