ROMA - "La spesa per i farmaci oncologici negli ultimi 10 anni è raddoppiata, ma la spesa complessiva per l'assistenza ai malati di cancro è diminuita, tra il 2009 e il 2015, di 250-300 milioni l'anno. Questo perché i nuovi farmaci, se pur costosi, fanno in realtà risparmiare in termini, ad esempio, di giorni di degenza ospedaliera e di effetti collaterali, che poi rappresentano alcuni tra i costi principali nella cura dei tumori". Così Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, durante la presentazione del 10/o Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, che si è svolta oggi in Senato e organizzata dalla Federazione Italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (FAVO).
Ad esempio, prosegue Scaccabarozzi, "l'incidenza della spesa farmaceutica sul totale spese mediche del malato oncologico rappresenta solo il 25% del totale. E addirittura la stessa spesa farmaceutica rappresenta solo il 4% di tutte le spese dirette indirette legate all'assistenza oncologica". Questo significa, conclude, "che, quando si parla di spesa sanitaria in oncologia, non si può più considerarla a compartimenti stagni, ma con il paziente al centro della programmazione e le spese che vanno spostate dove servono".
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