In Italia sono 10 milioni gli anziani che hanno disturbi del sonno, l'80 per cento delle donne e il 70 per cento degli uomini. I dati emergono al 62° Congresso Nazionale della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) che si tiene a Napoli dal 29 novembre al 2 dicembre. Con l'età il sonno diventa più leggero: più che la quantità di ore passate addormentati, diminuisce la qualità del riposo. Dopo i 65 anni, si ha difficoltà a prendere sonno, ci si sveglia più volte nel corso della notte, oppure ci si alza troppo presto e con la sensazione di non essersi riposati per niente. Il riposo con poco ristoro ha però motivazioni diverse nei due sessi: gli uomini si svegliano perché devono andare in bagno (73% contro il 57% delle donne), le donne invece hanno sonni agitati da pensieri, ansie e preoccupazioni (il 90% contro il 66% degli uomini). Insomma, maschi più spensierati e pure più fortunati. Lui spesso non si addormenta perché ha mangiato un po' troppo (7% contro 2% delle donne), lei perché soffre di qualche dolore articolare (8% contro 5%).
Qualunque sia il motivo, un sonno insufficiente ha conseguenze negative sullo stato di salute: per questo i geriatri danno consigli per notti più serene: dalla revisione delle terapie per valutare se si stia assumendo uno dei tanti farmaci che incidono sul riposo, all'uso di melatonina, o cene a base di carboidrati per addormentarsi prima e meglio. Scagionato il pisolino, che non compromette un buon sonno e aiuta a raggiungere la giusta quota di ore. Inutile invece la valeriana per cui non esistono prove certe di efficacia.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=15999&titolo=Notti-in-bianco-per-10-milioni-di-anziani,-maschi-fortunati