Altruisti si nasce? No, lo si può anche diventare: basta un po' di allenamento. E' questa la conclusione a cui sono arrivati gli psicologi dell'Università di Würzburg e dell'Istituto Max Planck che hanno pubblicato su Scientific Reports uno studio sul comportamento prosociale, che altro non è che quella pratica che avvantaggia gli altri a livello individuale o di gruppo.
Per diversi mesi hanno esaminato i comportamenti di diversi individui e sono stati in grado di «dimostrare che la prosocialità umana è malleabile e che i diversi aspetti della prosocialità possono essere migliorati sistematicamente attraverso diversi tipi di allenamento mentale», spiega Anne Böckler-Raettig docente all'Istituto di psicologia dell'Università di Würzburg.
«Tutto ciò - aggiunge - può essere ottenuto attraverso una formazione che consiste in pratiche quotidiane brevi, facili da implementare nella vita di tutti i giorni». Ma come si può arrivare a una società più premurosa? Aumentando le abilità socio-affettive come la compassione, la gratitudine e la motivazione prosociale, la flessibilità cognitiva e la capacità di comprendere le prospettive altrui. Al risultato sono arrivati attraverso tre giorni di introduzione al modello, incontri settimanali con insegnanti e circa 30 minuti di pratica quotidiana nel corso di tre mesi.
«Coltivare queste capacità affettive e motivazionali nelle scuole, nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro può essere un passo efficace verso le sfide di un mondo globalizzato e verso la cooperazione globale per una società che si prende cura», spiegano gli studiosi.
Per diversi mesi hanno esaminato i comportamenti di diversi individui e sono stati in grado di «dimostrare che la prosocialità umana è malleabile e che i diversi aspetti della prosocialità possono essere migliorati sistematicamente attraverso diversi tipi di allenamento mentale», spiega Anne Böckler-Raettig docente all'Istituto di psicologia dell'Università di Würzburg.
«Tutto ciò - aggiunge - può essere ottenuto attraverso una formazione che consiste in pratiche quotidiane brevi, facili da implementare nella vita di tutti i giorni». Ma come si può arrivare a una società più premurosa? Aumentando le abilità socio-affettive come la compassione, la gratitudine e la motivazione prosociale, la flessibilità cognitiva e la capacità di comprendere le prospettive altrui. Al risultato sono arrivati attraverso tre giorni di introduzione al modello, incontri settimanali con insegnanti e circa 30 minuti di pratica quotidiana nel corso di tre mesi.
«Coltivare queste capacità affettive e motivazionali nelle scuole, nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro può essere un passo efficace verso le sfide di un mondo globalizzato e verso la cooperazione globale per una società che si prende cura», spiegano gli studiosi.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=18006&titolo=Diventare-altruisti-Si-puo,-basta-allenarsi