La carenza di L-acetil carnitina - una molecola naturalmente prodotta dal nostro organismo e anche disponibile come integratore alimentare da banco - è legata alla depressione, specie quella più grave, resistente ai farmaci e che ha il suo esordio in età giovanile.
Lo rivela uno studio coordinato da esperti della Stanford University School of Medicine in California e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Potrebbe aprire la strada a nuove terapie. Lo studio, che ha coinvolto 116 persone depresse e non, di 20-70 anni, è stato condotto da Carla Nasca della Rockefeller University, New York.
Prende le mosse da precedenti studi condotti su animali dalla stessa ricercatrice in cui è stato dimostrato il legame tra la carenza di L-acetil carnitina e sintomi depressivi e come l'integrazione di questa sostanza riduceva tali sintomi nei topolini. Carla Nasca ha confrontato la concentrazione della molecola nel sangue di soggetti sani e di soggetti depressi e visto che la sostanza è carente in questi ultimi, specie quelli con i sintomi più gravi e che non traggono giovamento dagli antidepressivi, o nei pazienti che hanno avuto il primo episodio depressivo da giovani.
Resta ora da capire se e in quali dosi la L-acetil carnitina può portare qualche sollievo ai sintomi depressivi, conclude Nasca avvertendo che servono nuovi studi ed è prematuro pensare che una integrazione 'fai-da-te' di questa sostanza possa divenire la panacea per chi soffre di depressione.
Lo rivela uno studio coordinato da esperti della Stanford University School of Medicine in California e pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Potrebbe aprire la strada a nuove terapie. Lo studio, che ha coinvolto 116 persone depresse e non, di 20-70 anni, è stato condotto da Carla Nasca della Rockefeller University, New York.
Prende le mosse da precedenti studi condotti su animali dalla stessa ricercatrice in cui è stato dimostrato il legame tra la carenza di L-acetil carnitina e sintomi depressivi e come l'integrazione di questa sostanza riduceva tali sintomi nei topolini. Carla Nasca ha confrontato la concentrazione della molecola nel sangue di soggetti sani e di soggetti depressi e visto che la sostanza è carente in questi ultimi, specie quelli con i sintomi più gravi e che non traggono giovamento dagli antidepressivi, o nei pazienti che hanno avuto il primo episodio depressivo da giovani.
Resta ora da capire se e in quali dosi la L-acetil carnitina può portare qualche sollievo ai sintomi depressivi, conclude Nasca avvertendo che servono nuovi studi ed è prematuro pensare che una integrazione 'fai-da-te' di questa sostanza possa divenire la panacea per chi soffre di depressione.
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=17608&titolo=Studio,-depressione-grave-forse-legata-a-carenza-di-molecola