E' forse a una svolta il trattamento della "malattia dei piccoli vasi", una delle principali cause di demenza che può anche far peggiorare i sintomi della malattia di Alzheimer. Gli studiosi dell'Università di Edimburgo, infatti, hanno individuato un potenziale approccio per trattare questa patologia che nel solo Regno Unito è una delle principali cause dell'ictus. La malattia scoppia quando le cellule che rivestono i piccoli vasi sanguigni del cervello diventano disfunzionali e secernono una molecola direttamente nel cervello che ferma la produzione dello stato protettivo che circonda le cellule cerebrali.
I ricercatori sono riusciti a scoprire un particolare trattamento con farmaci che impedisce alle cellule di diventare disfunzionali e di invertire così i sintomi della patologia, prevenendo i danni al cervello. Ulteriori studi ora dovranno testare se questo trattamento sia in grado di funzionare anche quando la malattia è definita e non ai suoi esordi. "Questa importante ricerca ci aiuta a capire perché nasce la malattia dei piccoli vasi, fornendo un legame diretto tra i piccoli vasi sanguigni e i cambiamenti nel cervello collegati alla demenza. Mostra anche che questi cambiamenti potrebbero essere reversibili: ciò spiana la strada a potenziali trattamenti", spiega Anna Williams, ricercatrice dell'Università di Edimburgo. La ricerca è stata pubblicata su Science Translational Medicine.
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