ROMA - Raccogliendo le misure di termometri 'smart', in grado di trasmettere ad una app i valori riscontrati, ed elaborandole con un algoritmo, è possibile prevedere l'andamento dell'influenza con due-tre settimane di anticipo. Lo afferma uno studio dell'università dell'Iowa pubblicato da Clinical Infectious Diseases. I ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti dai termometri dell'azienda Kinsa, che sono connessi ad una app che può trasmettere i dati anonimizzati, di cui sono in uso 450mila esemplari in tutti gli Usa, confrontando quasi otto milioni di misure con i dati forniti dal sistema di sorveglianza del Cdc.
"Il nostro studio - hanno concluso gli autori - ha dimostrato che aggiungendo ai modelli che prevedono l'andamento dell'epidemia anche i dati della temperatura, che vengono comunicati ancora prima di andare dal medico, le previsioni di attività migliorano. Questo approccio predice accuratamente l'andamento con tre settimane di anticipo". Usando i dati sempre in forma anonima ma rendendo visibili età e sesso di chi ha la febbre è possibile secondo lo studio ottenere ancora più informazioni. "Siamo riusciti a stimare l'incidenza divisa per età - spiegano gli autori -. I nostri risultati inoltre suggeriscono che le sindromi parainfluenzali si trasmettono più frequentemente dai bambini agli adulti".
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