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POLITICA SANITARIA

Sacchetti a pagamento, è botta e risposta tra Conad e Federfarma

Written by CYBERMED NEWS
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La legge sui sacchetti biodegradabili che dal primo gennaio ne impone il pagamento anche in farmacia, continua a creare polemica. L’ultima è tra i vertici Conad e Federfarma. “Nell’ennesimo tweet, l’amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese, è ancora una volta impegnato a sparare contro la farmacia, a sproposito e senza sapere bene di cosa parla.  Infatti Pugliese accusa le farmacie di far pagare i sacchetti biodegradabili e compostabili  “ben” 2 centesimi,  dimostrandolo con la foto di uno scontrino rilasciato in provincia di Ragusa. Pugliese dovrebbe conoscere la normativa che, dal 1° gennaio 2018, obbliga tutti gli esercizi commerciali a far pagare i sacchetti.
Tale obbligo riguarda anche le farmacie che, finora, li hanno  forniti gratuitamente, al contrario dei supermercati che, invece, li fanno pagare da anni. E spesso ben più di 2 centesimi”. Marco Cossolo, presidente di Federfarma, risponde così all’ultima provocazione di Pugliese aggiungendo anche che “nel caso in futuro la legge dovesse consentirlo, le farmacie saranno liete di poter nuovamente fornire gratuitamente i sacchetti ai propri clienti”. “Quello delle farmacie è un chiodo fisso dell’amministratore delegato Conad - continua - tanto da farlo intervenire a sproposito e cadere in errori clamorosi come questo. Gli consiglio di non occuparsi più delle farmacie con critiche infondate come questa e gli suggerisco piuttosto di valutare con maggiore attenzione temi di sua competenza, come la frutta e la verdura e, stando al recente spot, l’allestimento della sala parto all’interno del supermercato”. La legge di riferimento è la n. 123/2017 e ha lo scopo di disincentivare all'utilizzo nelle farmacie di buste di plastica che prima erano fornite gratuitamente e che ora dovranno essere prodotte in materiali biodegradabili e dovranno avere un costo, a carico del cliente, che sarà riportato sullo scontrino insieme al costo dei farmaci acquistati. La legge (comma 5) impone che questi sacchetti vengano pagati dal consumatore. Non fissa alcun prezzo e non dà un costo massimo. La norma dice semplicemente: "Le borse di plastica in materiale ultraleggero non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti imballati". L’obiettivo della norma è difendere l’ambiente. Da recenti analisi, infatti, risulta che i mari dei Paesi in cui non si raccoglie e non si ricicla la plastica sono intasati di rifiuti, come gli oceani su cui si affacciano Paesi meno sensibili all’ambiente. I sacchetti ultraleggeri oggetto della normativa sono una presenza minima nell’inquinamento dei mari, e del Mediterraneo in particolare, sporcati per esempio dalle temutissime microplastiche sviluppate soprattutto dalle fibre tessili rilasciate dalle lavatrici nei lavaggi e dal polverino di gomma degli pneumatici che si usurano sull’asfalto, ma sviluppate anche da cosmetici, bastoncini cotonati e altri rifiuti. Il fine è dare un valore visibile al bene, prima in apparenza gratuito rendendo il consumatore consapevole del proprio comportamento.
 
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=16149&titolo=Sacchetti-a-pagamento,-e-botta-e-risposta-tra-Conad-e-Federf

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