Le società di capitali e le cooperative a responsabilità limitata che detengono farmacie di proprietà e la maggioranza delle quote appartiene a non farmacisti dovranno versare all’Enpaf un contributo pari allo 0,5% del fatturato annuo. E’ quanto prevede l’emendamento 41.0.52 alla Manovra approvato ieri sera dalla commissione Bilancio del Senato. Firmata Mandelli, D’Ambrosio Lettieri, Azzollini, Boccardi e Ceroni, la proposta di modifica fissava in una prima versione il contributo al 2%, poi è stata ripresentata ieri in una versione corretta (testo 2) che ha ridotto l’onere e ha ottenuto il via libera della Commissione. Il contributo, recita l’emendamento, è calcolato sul fatturato annuo «con esclusione di quello derivante da prestazioni rese in favore del Ssn» ed è versato all’Enpaf «annualmente entro il 30 settembre dell'anno successivo alla chiusura dell'esercizio».
Non è invece passato l’emendamento 41.0.51 (sempre a firma Mandelli-D’Ambrosio Lettieri) che mira a istituire un fondo «destinato in via esclusiva e diretta a finanziare la remunerazione dei servizi resi dalle farmacie» sulla base di quanto disporrà la nuova convenzione, diretti ad assicurare il finanziamento della farmacia dei servizi. Non va avanti neanche la proposta 41.0.38 che mirava a escludere dall’imponibile l’indennità per le rurali: il testo è stato prima riformulato e poi ritirato. Accantonato per un nuovo esame, infine, l’emendamento 41.0.48 (ancora Mandelli-D’Ambrosio Lettieri) che consentirebbe alle Regioni di remunerare i servizi in farmacia senza dover stimare “ex ante” i risparmi possibili (come vuole la legge 69/2009). Provvederà la convenzione a «definire principi e criteri per la remunerazione da parte del Ssn».
http://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=15957&titolo=Legge-di-Bilancio,-societa-di-capitale-tenute-a-contributo-E