In Europa i pazienti aspettano sempre di più i nuovi farmaci antitumorali, che per alcuni tipi di cancro non vengono proprio approvati dall'autorità regolatoria. Lo afferma uno studio dell'Institute for Cancer Research britannico. Secondo il rapporto tra il 2000 e il 2008 servivano 7,8 anni ad un farmaco antitumorale per arrivare dal primo test sui pazienti all'approvazione, mentre tra il 2009 e il 2016 la cifra è salita a 9,1.
Anche sulla tipologia di tumori studiati ci sono molte differenze, con 15 farmaci approvati contro il cancro al seno tra il 2000 e il 2016 e nessuno per quelli al cervello. Solo otto dei 97 farmaci approvati nel periodo avevano l'indicazione pediatrica. «Lo squilibrio - scrivono gli autori- è dovuto a vari fattori, compreso un minore finanziamento per i tumori più difficili da trattare e un maggiore focus delle aziende e i ricercatori su tipi di cancro in cui il successo è più facile».
Anche sulla tipologia di tumori studiati ci sono molte differenze, con 15 farmaci approvati contro il cancro al seno tra il 2000 e il 2016 e nessuno per quelli al cervello. Solo otto dei 97 farmaci approvati nel periodo avevano l'indicazione pediatrica. «Lo squilibrio - scrivono gli autori- è dovuto a vari fattori, compreso un minore finanziamento per i tumori più difficili da trattare e un maggiore focus delle aziende e i ricercatori su tipi di cancro in cui il successo è più facile».
https://www.federfarma.it/Edicola/Filodiretto/VediNotizia.aspx?id=18337&titolo=Tumori-in-Ue-si-aspetta-sempre-di-piu-per-nuovi-farmaci