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MEDICINA NON CONVENZIONALE

La materia medica viva di Leprominium. Due casi clinici

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leprominium

Nell’articolo sono descritti due casi clinici di Leprominium, un rimedio spesso trascurato e di cui non esiste un proving: è stato studiato soltanto clinicamente per la prima volta da Vakil. Leprominium è stato prescritto dopo il fallimento di altri nosodi, grazie ad una indagine repertoriale mirata all’interno di questa famiglia omeopatica, ed è seguito un follow-up di 5 anni.

PAROLE CHIAVE

Lebbra, Leprominium, nosodi, Omeopatia, ripugnanza, bellezza

SUMMARY

The paper describes two clinical cases of Leprominium, an often overlooked remedy of which we have no proving: it has been just clinically studied for the first time by Vakil. We prescribed Leprominium after other nosodes failed, thanks to a selected repertory research within this homeopathic family, with a five-year follow-up.

KEY WORDS

Leprosy, Leprominium, nosodes, Homeopathy, disgust, beauty

INTRODUZIONE

La lebbra: biologia, storia e aspetti culturali

La parola “lebbra” deriva dal greco λέπρos (lepròs), che significa scabro, ruvido, non uniforme (λέπω a sua volta significa “squamare”). È una malattia infettiva provocata dal Mycobacterium leprae, scoperto da G.H.A. Hansen nel 1873, un germe intracellulare obbligato, poco patogeno ma molto immunogeno. Questo micobatterio, non dissimile dal Bacillo di Koch, è dotato di un’elevata affinità per i tessuti caratterizzati da temperature più basse e notevole apporto di ossigeno (cute, nervi periferici, orecchie, vie respiratorie superiori, camera anteriore dell’occhio, testicoli): qui trova le condizioni ideali per la sua lenta moltiplicazione all’interno delle cellule del sistema monocito-macrofagico.

In assenza di valide reazioni immunitarie, diffonde per via ematica a tutto l’ambito cutaneo e agli organi interni (soprattutto linfonodi, fegato e milza). La storia della lebbra come malattia è intrecciata ad aspetti culturali e sociali: poche malattie sono state oggetto di così tanti fraintendimenti, credenze e superstizioni, con conseguenze a volte disastrose sul modo di comprenderla, prevenirla e curarla. Considerata una incurabile maledizione di Dio ed associata ad impurità, era oggetto di segregazioni (nei cosiddetti “lazzaretti”) e punizioni per paura dell’aspetto deforme dei malati e della loro contagiosità.

 

Il rimedio omeopatico Leprominium

Non esiste una vera sperimentazione patogenetica del rimedio: studiato per la prima volta dall’omeopata indiano Vakil, i sintomi di cui è composta la materia medica provengono dall’osservazione clinica di pazienti affetti da vari tipi di lebbra e dai sintomi cutanei e articolari scomparsi in pazienti non lebbrosi trattati con Leprominium [1]

Il rimedio presenta poco più di 700 rubriche nei Repertori Informatici [2]; Vermeulen, ispirandosi a Vakil, lo pone in diagnosi differenziale con altri nosodi quali Syphilinum, Tubercolinum e Carcinosinum [3]. Sankaran [4] attribuisce al miasma Lebbroso, che colloca tra il miasma Tubercolinico e quello Luetico, alcune parole chiave, che riportiamo schematicamente nella Tabella 1 insieme alle parole chiave fisiche e ai temi mentali che emergono dallo studio repertoriale.

Dalla lettura della Materia Medica nota risulta evidente che il Rimedio presenta sintomi appartenenti ai tre miasmi principali; la prevalenza dei sintomi psorici e sifilitici (insufficienza e distruttività) rispetto all’esiguità di quelli sicotici (ipertrofia) è riconducibile al fatto che non si tratta di una vera sperimentazione omeopatica, ma di una raccolta di dati ottenuti da soggetti ammalati e non da sperimentatori sani.

CASI CLINICI

PRIMO CASO CLINICO

Maschio, nato nel 1961; prima visita nel febbraio 2000; altezza media, normopeso, capelli fulvi, occhi chiari.

Anamnesi Patologica Remota: nell’infanzia eczema del cuoio capelluto, malattia reumatica, episodi di orticaria; colica biliare itterica a 20 anni, a 22 anni morbillo con febbre molto alta.

Anamnesi Patologica Prossima:

- Allergia respiratoria stagionale: starnuti frequenti, scolo acquoso, bruciore agli occhi, prurito al palato e stanchezza; in alcune occasioni si sono verificati episodi di broncospasmo con bruciore bronchiale.

- Faringiti e sinusiti: adenopatia del collo, secrezioni giallastre e dolore nevralgico trigeminale.

- Stanchezza costante: affanno respiratorio al minimo sforzo, parlare costa fatica. Il sonno è perennemente inquieto e non ristoratore; demotivazione alle attività quotidiane

- Infezioni genitali: patina biancastra sul glande, escoriazioni rossastre sanguinanti e pruriginose, balanite con secrezioni gialle uretrali, herpes del prepuzio, eczema scrotale pruriginoso, condilomatosi.

- Meteoropatia: prima del cambio del tempo si sente debole e triste, ilare quando torna il sole; stare al sole lo fa sentire coccolato; il vento gli dà fastidio ai denti.

- Sintomi peculiari: testa ovattata, mente assente, vista annebbiata, perdita del gusto e dell’olfatto; dopo la doccia: dolori epidermici diffusi, pungenti come aghi; zona cutanea iperestesica in regione lombare.

- Sintomi mentali: Alterno ottimismo a pessimismo, frizzantezza ad indolenza larvale; mi sento annoiato ed ozioso e finisco per accontentarmi della mediocrità; sono ambizioso ma mi sento ignorante; considero insopportabile l’ira; mi emoziono e mi commuovo con facilità per un film d’amore o per un apprezzamento; frequentemente mi sento abbandonato e trascurato dal partner col quale condivido una relazione omosessuale; desidero essere accudito e coccolato, vivere da solo sarebbe una cosa immonda; sono onesto, trasparente e non subdolo nelle relazioni, anche se ogni tanto mi concedo qualche scappatella sessuale concordata col partner; ricerco l’amore e temo di essere sfruttato dagli amici; vorrei essere più solare, godermi di più la vita e lasciarmi andare alla vanità nell’abbigliamento.

- Infanzia: Dopo essere stato escluso dal gruppo ho provato una sensazione di superiorità intellettiva e nel contempo di inferiorità fisica nei confronti dei coetanei; avevo paura che qualcuno fosse nascosto sotto il letto; avevo paura di restare paralizzato e non autosufficiente, privo dell’aiuto degli altri.

- Età adulta: Mi sento fuori competizione perché non fisicamente attraente; dopo aver interrotto la relazione con un partner ho provato la sensazione di essere un verme.

- Sogni ricorrenti: Topi che mi vengono addosso; orge; rampe di scale che salgo con sforzo immondo, talvolta per raggiungere una fonte luminosa; un uomo avvolto in un sudario macchiato di sangue.

Precedenti prescrizioni: il paziente è stato trattato, nell’arco di dieci anni di cura, con i seguenti rimedi ottenendo risultati fisici e mentali parziali: Psorinum, Kalium sulfuricum, Tubercolinum Koch.

Sogni durante la terapia omeopatica: I grattacieli di una città si incendiano come fiammiferi; scendo lungo i margini di un precipizio con vestiti laceri; una casa diroccata; una casa luminosa; un serpente esce dalla terra e gli taglio la testa; una parrucchiera si macchia il camice bianco col sangue che proviene dalla mia testa; in un luogo di natura incontaminata alcuni giovani se la godono nuotando nell’acqua di un fiume; escono dei vermi dai foruncoli del mio corpo, cadono per terra e li schiaccio con un piede.

FEBBRAIO 2010

In conseguenza di rapporti sessuali non  vissuti in un clima di autodistruttività, compare sieropositività per HIV. Il paziente rifiuta la terapia antiretrovirale.

Dalla prima visita nel 2000 ad oggi, il paziente ha avuto un’involuzione del suo quadro clinico e miasmatico, passando da una lesionalità lieve ad uno stadio gravemente autodistruttivo; la sensazione di essere brutto fisicamente e moralmente accompagnata da timidezza e vergogna è diventata nel corso degli anni autoesclusione punitiva dalle relazioni a causa della propria bruttezza fisica e morale, che si è tradotta in comportamenti francamente autolesivi.

I temi fisici, emotivi e onirici del paziente (apprezzato, immondo, escluso, lacero, bello, brutto, ambizioso, vanesio) ruotano attorno ad alcune parole chiave tipiche della famiglia dei nosodi umani, accomunati dal tema del rifiuto di sé e del disgusto del corpo. Si procede pertanto ad una indagine repertoriale selettiva che si avvale di pochi sintomi fisici peculiari, col preciso intento di far emergere un nosode diverso dai due precedentemente prescritti:

REPERTORIZZAZIONE 1

Nella repertorizzazione compare al settimo posto Leprominium.

Considerando anche la sensazione primaria di ripugnanza, rifiuto ed esclusione, si prescrive LEPROMINIUM 30 CH con cadenza settimanale. Essendo il paziente lesionale grave, ci si attende una reazione aggravativa lenta e prolungata, come previsto nelle osservazioni prognostiche secondo Kent e Masi [5] [6] [7]: e così accade.

L’aggravamento, che dura molte settimane, è caratterizzato da rinite allergica, stanchezza, insonnia, apatia, esacerbazione delle problematiche cutanee e frequenti faringo-tracheiti febbrili; ad esso si associano:

- uno stato psichico generale di serenità;

- momenti di rabbia: nei giorni successivi alla prima assunzione, dopo aver subito uno scippo in un parco, il paziente riferisce di avere provato il desiderio di squartare il malintenzionato fino a vedere il suo sangue;

- sogni: Trafiggo con un forcone una donna che mi ha fatto del male… lei si dissangua incartapecorendosi"; "trancio a metà un verme, tanto poi si rigenera!".

Quelli descritti sono i vissuti tipici di un’inevitabile reazione esonerativa e liberatoria dell’emotività compressa all’interno; essi confermano la corretta evoluzione del quadro secondo la legge di Hering. Nei mesi successivi si assisterà ad un complessivo miglioramento dello stato psico-fisico.

I sogni successivi sono significativi di un “effetto specchio” coscienziale, durante il quale il paziente “vede” la propria “ombra psichica”, ovvero il lato oscuro della propria personalità, quello che negli ultimi anni ha preso il sopravvento su di lui, governandolo patologicamente:

- In un angolo semibuio vedo uno zombi verdastro, marcio di consunzione, è orribile, mi guarda, si avvicina e mi tocca sussurrandomi: “fidati di me, non ti strangolo”

- mio padre mi dice che sono un delinquente.

- Incontro il fratello di un’amica; è sciatto e trasandato, vive come un barbone in un camper perché, in seguito ad un illecito, ha subìto il sequestro dei propri averi. Era uno spacciatore che faceva soldi con la droga; ora non lavora e dice di vivere bene comunque, di non avere necessità alcuna perché ha imparato ad accontentarsi di poco.

Oggi, dopo 5 anni di terapia con Leprominium, caratterizzata dall’assunzione settimanale di potenze progressive in gocce dinamizzate (30 CH, 200 CH, 1000 K, 10000 K, 50.000 K) la conta assoluta dei CD4+ è salita da 620 a 850/mm3, la viremia è scesa da 40.000 a 11.000 U/ml. Il paziente è sereno ed ha una coscienza positiva di sé: Ora accetto di più i miei limiti, ho imparato ad accontentarmi e ad accogliere il corpo che madre natura mi ha donato; mi apprezzo e mi sento apprezzato anche moralmente, sento di amare di più la vita e le persone intorno a me.

SECONDO CASO CLINICO

Maschio, nato nel 1992. Prima visita nel febbraio 1996.

E’ un bambino robusto, capelli fulvi, occhi chiari; crescendo svilupperà un fisico alto e atletico.

Motivo della visita: blefarocongiuntiviti con rossore, secrezioni dense giallastre ed abbondante lacrimazione; epistassi associate a riniti; sinusite dolorosa con abbondanti secrezioni nasali giallo-verdastre e maleodoranti; afonia; ha avuto episodi febbrili con viso violaceo e mancanza di sete; chiazze eczematose atopiche alle pieghe; episodi di orticaria pruriginosa diffusa a tutto il corpo, soprattutto la notte o durante i pasti; feci molli espulse con difficoltà; herpes labiale; alitosi.

È conflittuale con i coetanei, che picchia violentemente; è geloso e quando litiga accusa il fratello di essere brutto, di sbagliare a fare le cose e lo colpevolizza per gli errori; desidera essere più capace e bravo, avere più forza, ordine e precisione; è competitivo; ha paura di non farcela, non accetta nemmeno i propri errori e si colpevolizza piangendo e picchiandosi la testa; è sensibile agli odori; ha paura di ladri ed assassini; è irritabile, lancia gli oggetti; è disobbediente ai genitori.

Sogna: streghe che cucinano; un incendio in un prato durante un pic-nic; ladri che derubano la madre; ladri che uccidono due persone; di essere Batman e di volare.

La terapia con Kalium sulfuricum, condotta in modo saltuario, si dimostra efficace solo in parte. Torna in visita a 14 anni per tonsilliti streptococciche ricorrenti, sinusite, acne; ha subito numerosi traumi in seguito all’attività sportiva; è costantemente insoddisfatto di sé e poco comunicativo; non si piace fisicamente; è molto attento al corpo, va in palestra, si veste alla moda, desidera essere bello; si circonda di oggetti di qualità per sentirsi di valore ed essere competitivo. Tubercolinum Koch 30 CH e poi 200 CH, sempre senza continuità, ottiene scarsi risultati.

Novembre 2010

A 18 anni è comparsa una dipendenza alcolica: Sono la pecora nera della famiglia. Beve regolarmente nel fine settimana per ubriacarsi, in un’occasione a 15 anni è finito al pronto soccorso per coma etilico. È testardo e socialmente ambizioso; vorrebbe avere un bel lavoro redditizio e crearsi una bella famiglia; vorrebbe chiedere scusa agli altri per i propri errori ma non lo fa per orgoglio. Ha una compressione discale con ernia L5-S1, gastrite con bruciore e dolore irradiato agli ipocondri, micosi cutanee e genitali.

Il paziente ha reagito alla sofferenza profonda di non essere bello fisicamente e di essere moralmente una pecora nera strutturando una difesa egotrofica con perfezionismo, competizione, ambizione, spavalderia: faccio ciò che desidero senza limitazioni. È un soggetto presuntuoso ed egocentrico, si considera in modo compiaciuto bello e trasgressivo. Il suo quadro energetico si è evoluto in senso iperegotrofico.

Riesaminando il caso, sembrano fondamentali per la diagnosi i seguenti temi psichici: errore e colpa, distruttività, picchiare e picchiarsi; essere brutto ed essere bello, bei vestiti e belle cose; forza, precisione, competizione, orgoglio, ambizione; trasgressione.

Come nel caso precedente, ipotizzando un nosode, si applica la medesima tecnica repertoriale, selezionando pochi sintomi fisici peculiari per ricercare un rimedio appartenente a questa famiglia omeopatica:

REPERTORIZZAZIONE 2

1. Epistassi durante il raffreddore

2. secrezioni catarrali offensive e putride”.

Tra i nosodi che compaiono nella griglia repertoriale, (oltre a Psorinum, Tubercolinum e Syphilinum), c’è anche Leprominium. La scelta cade su Leprominium, anche se il paziente ha un habitus egotrofico. Grazie ad una concezione dinamica dei rimedi, consideriamo infatti clinicamente possibile la modalità ipereattiva (sicotica) debolmente rappresentata nella Materia Medica del rimedio; ipotizziamo cioè che il paziente abbia reagito ai vissuti di ripugnanza, rifiuto ed esclusione in maniera opposta rispetto al caso precedente, ostentando una spavalderia trasgressiva. Viene pertanto prescritto LEPROMINIUM 30 CH con cadenza settimanale.

Nelle notti successive all’inizio della terapia il paziente sogna che mi hanno diagnosticato un cancro e che mia madre si suicida buttandosi dall’alto. La crisi omeopatica di guarigione dura alcune settimane ed è caratterizzata da esacerbazione dell’acne, aumento delle secrezioni catarrali nasali dall’odore acido; nei mesi successivi compaiono inoltre sul glande secrezioni biancastre dall’odore sgradevole, condilomatosi pubica e verruche alle mani che permangono per circa un anno.

Dopo un anno dall’inizio della terapia tutta la sintomatologia fisica è nettamente migliorata e il paziente è più sereno e felice del proprio lavoro. Negli anni successivi ha assunto con la stessa modalità Leprominium 200 CH, 1000 K, 10.000 K.

Nel 2015, dopo 5 anni, la dipendenza dall’alcol è rientrata; ha una nuova relazione con una donna di cui è molto innamorato e con la quale sta facendo progetti di famiglia.

Scrive: Mi piaccio fisicamente e mi considero una persona pulita ed affidabile, anche se in passato non ho saputo comportarmi bene, procurando dispiacere a mia madre.

DISCUSSIONE

I casi riportati non sono rappresentativi di una diagnosi di Simillimum a prima vista: sono stati necessari molti anni per arrivare ad individuarlo poiché Leprominium ci era ancora ignoto. Il suo riconoscimento è stato possibile grazie allo studio della famiglia dei nosodi classici ed alla comprensione delle loro tematiche comuni. Il successivo utilizzo di una rosa ristretta di sintomi fisici molto caratteristici ha consentito una indagine repertoriale fruttuosa.

La conoscenza etimologica, storica, culturale della lebbra ha integrato le scarse conoscenze omeopatiche del rimedio arricchendole e favorendo così l’intuizione diagnostica grazie ad una analogia simbolica con il paziente ed il suo immaginario. Lo studio delle parole chiave di Leprominium ha favorito la sua prescrizione nel primo caso ed ha reso possibile, dopo alcuni mesi, la prescrizione anche nel secondo: grazie allo studio dei temi mentali è stato infatti ipotizzato il nucleo tematico del rimedio, consentendo la diagnosi differenziale con altri medicamenti caratterizzati da tematiche simili (Sulphur, Tubercolinum, Psorinum).

LEPROMINIUM: UNA MATERIA MEDICA IN AMPLIAMENTO

I casi trattati con successo con rimedi poco noti rappresentano sempre materiale assai utile per approfondirne la conoscenza. Dall’analisi dei casi illustrati potremmo proporre di integrare la Materia Medica di Leprominium con alcuni dei sintomi emersi.

SINTOMI FISICI

- GENERALI: Positività HIV; malattia reumatica; meteoropatia: prima del cambio del tempo si sente debole e triste, ilare quando torna il sole; febbre con facies violacea e mancanza di sete.

- TESTA: sensazione di testa ovattata, mente assente e capogiri; la vista si annebbia, ombra nel campo visivo sinistro; blefarocongiuntivite con rossore, secrezioni dense, giallastre ed abbondante lacrimazione.

- APPARATO RESPIRATORIO: oculorinite allergica stagionale; broncospasmo con bruciore bronchiale; rinite allergica che aggrava dopo i pasti; tonsillite streptococcica; sinusite dolorosa con secrezioni purulente, maleodoranti, epistassi e nevralgia trigeminale.

- APPARATO GASTROINTESTINALE: perdita del gusto e alitosi; gastrite con bruciore epigastrico e dolore irradiato agli ipocondri; sindrome del colon irritabile con alvo alterno, episodi di diarrea postprandiale, crisi coliche con svenimento e sudorazione fredda; feci molli espulse con difficoltà; distensione addominale, prurito anale ed emorroidi; colica biliare itterica; alcolici, desiderio od avversione.

- APPARATO GENITOURINARIO: eczema scrotale; condilomatosi; herpes del glande; micosi genitali con secrezioni biancastre, maleodoranti e pruriginose; balano-postite

con secrezioni giallastre uretrali.

- APPARATO MUSCOLOSCHELETRICO: schisi vertebrale Lv-S1 con dolori periodici irradiati agli arti inferiori; zona cutanea iperestesica circoscritta in regione lombare.

- CUTE: orticaria che aggrava la notte e dopo i pasti; atopia delle pieghe; micosi; herpes simplex labiale; pruriti lungo il decorso delle vene alle braccia e alle cosce internamente; dolori epidermici diffusi pungenti come aghi dopo la doccia.

TEMI MENTALI e PAROLE CHIAVE:

-BELLEZZA-BRUTTEZZA: feci, vermi, serpenti, larve, topi, zombi, cancro, marcio; vestiti belli, vestiti laceri.

- FUOCO, IRA: incendio, distruttività, squartamento, picchiare, picchiarsi, suicidio.

- ESSERE SUPERIORE, ESSERE INFERIORE: apprezzamento e disprezzo; vanesio, frizzante, godereccio, ilare, ricco; immondo, sciatto, trasandato, povero, mendicante.

- INDOLENZA-EFFICIENZA: forza, precisione, competizione, orgoglio, ambizione.

- ESCLUSIONE, ABBANDONO: solitudine, consolazione, aiuto; amore, amicizia, trasgressione sessuale; tocco, bacio; soffocamento, strangolamento; egoismo, altruismo.

- ONESTÀ, ERRORE, COLPA: falso, negativo, delinquente, trasgressione, pecora nera; alcolismo; streghe, ladri e assassini.

INTERPRETAZIONE DEI SINTOMI: VERSO IL NUCLEO TEMATICO DEL RIMEDIO

Dopo aver considerato come soffre il rimedio o è indispensabile, per consentirne la diagnosi differenziale e monitorare l’evoluzione dei casi dopo la sua prescrizione, comprendere perché soffre. La risposta a questo interrogativo richiede uno sforzo interpretativo che deve integrare i sintomi fisici e mentali con le conoscenze simboliche deducibili dal vissuto collettivo circa questa malattia.

Alla luce dei temi mentali descritti si può ipotizzare che la sofferenza psorica di Leprominium sia caratterizzata da:

- Una sensazione di punizione e maledizione divina: i malati di lebbra anticamente erano considerati colpevoli di atti peccaminosi e soffrivano di un grave deturpamento del viso e degli arti; risultavano per questo agli occhi degli altri disgustosi e ripugnanti;

- Una percezione di essere come uno Zombi: i lebbrosi erano considerati “cadaveri ambulanti”; lo Zombi è un essere vivo a metà, un automa privato della propria anima e della propria volontà, colpevole di disobbedienza all’autorità costituita, costretto a lavorare come schiavo;

- Un vissuto di ripugnanza per il corpo e la sessualità: i lebbrosi non potevano essere toccati da nessuno e per loro non vi era nessuna possibilità di guarigione e di reintegrazione nella società; le loro relazioni affettive e sessuali erano compromesse dalla malattia, che comportava una grave e ripugnante menomazione estetica (il contrario della desiderata attrazione), oltre che la perdita di sensibilità e del piacere fisico derivante dal contatto amoroso.

La parola stessa “scabroso” (che condivide con la lebbra l’etimologia) descrive ciò che presenta aspetti particolarmente delicati inerenti all’ambito della morale e del sesso, tali da poter turbare la sensibilità, la riservatezza e il pudore altrui.

Nei casi trattati ritroviamo inoltre i termini:

- delinquente, malvagio: chi infrange la legge commettendo delitti; egoista, perverso, fuori dalle regole morali della società;

- pecora nera: dietro a questa espressione c’è un vissuto negativo da parte di chi pensa di aver imboccato una cattiva strada e di non soddisfare per questo le aspettative degli altri; significa anche non omologazione alla maggioranza del gregge e trasgressività innovativa.

Possiamo sinteticamente considerare che l’archetipo che governa questo rimedio sia caratterizzato da una bipolarità che ruota intorno al tema della malvagità morale e ripugnanza fisica da un lato e della virtuosità e bellezza dall’altro. La patologia Leprominium insorgerà quando l’atteggiamento esistenziale del paziente si polarizzerà su uno di questi due versanti, negando l’altro in una sorta di possessione archetipale univoca che lo allontana dall’equilibrio integrativo tra i due poli opposti.

CONCLUSIONI

UNA MATERIA MEDICA VIVA E DINAMICA

Il metodo di studio del Rimedio proposto è finalizzato all’individuazione del suo specifico nucleo tematico: si avvale dell’analisi dei sintomi più caratteristici all’interno di una visione dinamica e bipolare delle tematiche chiave emergenti. In questo modo è possibile la sua descrizione tridimensionale (ipo, iper, dis) e la sua corretta prescrizione senza rimanere prigionieri di stereotipi monodimensionali, individuandolo anche quando si presenta alla nostra osservazione con habitus diversi da quelli prevalenti nei provings.

La ferita psorica di Leprominum è quindi probabilmente riconducibile ad una sensazione di mancanza di bellezza fisica e morale ed alla sensazione di esclusione che ne consegue. L’habitus psorico sarà quindi caratterizzato dal sentirsi vergognoso, brutto, desideroso di elogio ed accoglienza. In fase ipertrofica potrebbe essere francamente sicotico (esteta, vanitoso, virtuoso, ambizioso e competitivo) o mascherarsi dietro ad atteggiamenti seduttivi, buonisti e moralisti; in ipersicosi si vanterà di essere bello, ricco e trasgressivo, incurante del pudore e della morale. L’habitus autosifilitico sarà invece caratterizzato da atteggiamenti di autoesclusione motivati dal sentirsi ripugnante, malvagio, sciatto ed immondo, mentre in eterosifilis potrebbe essere crudele verso chi l’ha emarginato.

Possiamo riassumere Leprominium con questa frase: tra il sentirsi bello ed il sentirsi brutto, tra il sentirsi malvagio e l’omologazione alle regole sociali, tra egoismo ed altruismo, tra esclusione ed accoglienza.

Quando un paziente viene efficacemente curato col suo Simillimum può giungere ad una medicazione del proprio nucleo profondo di sofferenza; l’avvenuta medicazione

psorica di Leprominium sarà caratterizzata da una serena accettazione dei propri limiti fisici e morali, il paziente imparerà ad accontentarsi ed accoglierà il corpo che Madre Natura gli ha donato; si apprezzerà e si sentirà apprezzato, sentirà di amare di più la vita e le persone intorno a sé.

Bibliografia

[1] Prakash Vakil, Provings and clinical symptoms of new, old and forgotten remedies, 1992.

[2] Repertori Informatici: Complete Dynamics vers. 16.5; Radar vers. 10.1

[3] Vermeulen F., Materia Medica Omeopatica Sinottica, Vol II – Ed. Salus Infirmorum, 2007.

[4] Sankaran R., Il Sistema dell’Omeopatia - Ed. Salus Infirmorum, 2002

[5] AAVV. Insula Dulcamara - Ed. Il Melograno, 1993.

[6] Zucca B., Lezioni di Omeopatia Classica - Ed. Salus Infirmorum, 2015

[7] Gava R., Abbate A. L’esperienza, la tecnica e la metodologia di studio e di cura omeopatica delle malattie croniche di Alfonso Masi Elizalde. Ed. Salus Infirmorum, 2001.

http://www.informasalus.it/it/articoli/materia-medica-viva-leprominium.php


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