È prevista il 30 giugno la scadenza per il rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei prodotti omeopatici, eppure molte aziende si trovano in difficoltà e senza una proroga dovranno rinunciare a commercializzare molti dei loro prodotti oggi presenti nelle farmacie. È quanto afferma il presidente di Omeoimprese Giovanni Gorga che in un'intervista a Il Giornale.it accusa il Governo di remare contro il settore dell'omeopatia.
“Abbiamo presentato emendamenti da gennaio per due volte, ma siamo stati regolarmente respinti. Il ministero della Sanità sostiene di averci concesso già molto tempo. Ma in Europa le aziende hanno avuto dieci anni di tempo per gestire questo processo. Ormai solo un decreto legge può salvarci”.
Senza un decreto legge si verificherà, come spiega Gorga, un crollo fra i 70 e i 90 milioni di euro su 300 di fatturato annuo e la scomparsa di piccole e medie aziende. Salteranno inoltre alcune centinaia di posti di lavoro e dei 12mila medicinali attuali ne resteranno non più di 4-5 mila.
Gorga sottolinea che i prodotti omeopatici sono farmaci a tutti gli effetti tanto che all'estero, Svizzera compresa, vengono pagati dal sistema sanitario nazionale. In Italia ben 8 milioni di cittadini utilizzano i farmaci omeopatici, prescritti da 20mila medici. Un pediatra su tre quotidianamente prescrive un medicinale omeopatico.
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