Un giardiniere californiano malato terminale, Dewayne Johnson, ha chiesto alla Monsanto un indennizzo per aver nascosto la pericolosità del glifosato. L'uomo di 46 anni, che ha due figli e vive in California, a partire dal 2012 ha utilizzato l'erbicida Roundup per la disinfestazione degli spazi verdi di un istituto scolastico di Benicia, non lontano da San Francisco, presso cui lavorava. Proprio il glifosato contenuto nel pesticida secondo Timothy Litzenburg, l'avvocato dell'uomo, gli avrebbe procurato un linfoma.
“Il lavoro del mio cliente – ha spiegato il legale – consisteva nel trattare con il Roundup o con il Ranger Pro (altro diserbante a base di glifosato) il terreno. Ciò avveniva da 20 a 40 volte all’anno, a volte con centinaia di litri”.
È la prima volta che la Monsanto viene portata in tribunale per rispondere del presunto legame tra il proprio prodotto e i numerosi casi di malattie insorte nella popolazione di lavoratori della terra. Il legale Litzenburg difende infatti centinaia di persone che si considerano vittime del glifosato, classificato come “probabile cancerogeno” dal 2015.
Se i giudici dovessero condannare Monsanto colosso del settore farmaceutico e chimico, quest’ultimo potrebbe essere costretto a pagare enormi somme.
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