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L’emergenza rifiuti a Roma non poteva non riguardare anche il capitolo farmaci. In particolare, l’allarme arriva dalla denuncia di Federfarma Lazio per voce del suo presidente Osvaldo Moltedo che, dalle colonne dell’edizione romana del Corriere della Sera, segnala come non vi sia raccolta regolare dei farmaci scaduti che i cittadini portano nelle farmacie. Molte le segnalazioni durante tutto il mese di dicembre provenienti da nove Municipi sui quindici totali, con tanto di documentazione fotografica attestante scatole accumulate sui bidoni bianchi fuori dalle farmacie, se non addirittura l’assenza dei bidoni stessi. Così Moltedo: «È un disservizio intollerabile.

Se poi nel bidone si rompe la chiusura di sicurezza, incidente che è avvenuto moltissime volte negli ultimi mesi, il contenitore non viene cambiato. Così i farmacisti non sanno dove mettere le medicine scadute - portate dai cittadini - che per legge non possono essere custodite all’interno delle farmacie. Se poi in molte farmacie manca addirittura il bidone, la frittata è fatta. Non è solo un problema di decoro, ma di sicurezza: vagabondi e animali randagi potrebbero provare a prendere le medicine scadute. E se dovessero ferirsi con le siringhe o assumere pillole o fiale scadute, di chi sarebbe la responsabilità? A volte dall’Ama si sono giustificati dicendo che avevano problemi di personale. Ovviamente sono giustificazioni inaccettabili per una città come Roma». Così la replica dell’Ama: «Degli oltre 750 punti di raccolta dei medicinali caduti in città, la gran parte risulta funzionante e capiente, e comunque stiamo lavorando per sostituire in fretta i bidoni rotti». L’azienda, si legge, consiglia anche di ammassare i foglietti illustrativi e le scatole vuote dei farmaci nei contenitori di carta e cartoni, così da non occupare spazio prezioso per blister, fiale e siringhe nei bidoni delle medicine scadute».