Nel melograno potrebbe essere la chiave per contrastare le malattie infiammatorie croniche intestinali, cioè morbo di Crohn e colite ulcerosa, che colpiscono nel mondo milioni di persone e solo in Italia circa 200mila.
Una nuova ricerca guidata dall'Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine (inStem) di Bangalore, in India, e dall'Università di Louisville, negli Usa ha infatti individuato la chiave per contrastare queste patologie in una molecola, un metabolita microbico che deriva dal melograno, l'urolitina.
Aumentando le proteine che rafforzano le giunzioni delle cellule epiteliali nell'intestino, l'urolita riduce l'infiammazione. In pratica, rafforza la funzione di “barriera” intestinale, considerato che la permeabilità dell'intestino è proprio una delle alterazioni correlate a queste patologie.
Pubblicato su Nature Communications, lo studio mostra il meccanismo con cui il metabolita microbico e il suo analogo non soltanto riducono l'infiammazione e ripristinano l'integrità della barriera intestinale, ma proteggono anche contro la colite.
"Il ripristino della barriera intestinale e la riduzione dell'infiammazione mediante una piccola molecola forniranno una migliore efficacia terapeutica nel trattamento di queste patologie - spiega Praveen Kumar Vemula, uno degli autori della ricerca - Un analogo sintetico supera la limitazione di stabilità che un metabolita microbico pone, aumentando così l'efficacia".
L'obiettivo degli studiosi è dunque ora quello di sviluppare nuovi trattamenti per le malattie infiammatorie intestinali.
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